Un'origine sconosciuta. Una terra da scoprire. Un popolo nascosto. Una guerra ancora fresca.
Alyssa è una ragazza orfana con bellissimi occhi viola che abita in un villaggio nella federazione di Capo Salvo, all'interno della maestosa muraglia che protegge gli umani dai pericoli che si trovano al di fuori di essa.
Ma da dove viene Alyssa? E che cosa è?
Una scoperta inaspettata la porterà in un'avventura nei territori di Thändlan, dove Alyssa e il suo migliore amico Xavier dovranno proteggersi rischiando la vita, scoprendo nuove popolazioni e preparando una guerra per difendere le persone che amano.
Ma la strada per la pace è lunga: non è facile mettere d'accordo persone con culture così diverse. I due ragazzi dovranno imparare a conoscersi nel profondo, a nascondere segreti e Alyssa dovrà controllare un potere più forte di lei.
L'AUTRICE
Giulia fin da piccola ha dimostrato una grande passione per la lettura e la scrittura e già durante le scuole medie ha visto due delle sue poesie pubblicate in una raccolta di poesie di autori milanesi e in un romanzo storico. Con la poesia "Bellezza?" vince un Diploma di Merito al XXIV Concorso Nazionale di Poesia - Premio "Città di Foligno" 2020-2021.
Ha sempre mostrato un grande interesse per il genere fantasy, perché le piace sognare e scappare dalla realtà, dunque all'età di quindici anni ha iniziato a scrivere Ya'lis, per regalare ai lettori quelle emozioni che lei per prima cerca nei libri.
Con Ya'lis vince il secondo posto sezione inediti del Premio Letterario Internazionale Metamorfosi 2021 aggiudicandosi la pubblicazione in cartaceo ed ebook.
Ya'lis è il primo libro de "Il ciclo del potere" e l'autrice sta già lavorando alla stesura del secondo volume della saga.
≪ Io non dico che non mi sarei difeso esattamente come hanno fatto gli Ya'lis e gli umani, dico solo che non reputo gli Ya'tor completamente dalla parte del torto. È sempre il fattore "o noi o loro", che non permette ai vincitori di poter dire di essere "i buoni" ma condanna i perdenti a dover essere "i cattivi", a meno che la storia non sia scritta, come ho già detto, da ogni popolo a proprio vantaggio. A quel punto tutti sarebbero "i buoni" e nessuno si prenderebbe la parte scomoda dei "cattivi". ≫