About the Book
Il presente libro è il risultato di quattro viaggi in Egitto. Il primo dei quali, il più "antico", risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Viaggio propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell'allora Sudan meridionale. In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchi, scomparsa tragicamente nel 2005, alla quale dedico oggi questo libro. Grazie al preziosissimo supporto di un'agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una "crociera aerea", che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell'area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell'Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica "tornando indietro", avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dopo questo primo viaggio, alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo. Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook. Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo. Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo. A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male...) da allora intercorsi nel paese. Sia nell'ambiente (città, zone archeologiche, ecc.), come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio). Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all'ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope. Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l'imminente, non certo facile, e anche un po' rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum. Comunque, nonostante da quasi due secoli l'Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour "esteso", il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche. Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute "in loco" nel 2007, avrei anche "scoperto" quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare nel giugno successivo. Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell'antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan. Sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana. Nonostante ciò, quel secondo viaggio si dimostrerà un successo! Perché non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un'escursione, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell'importantissima "via degli undici giorni", che nell'antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo. Due anni dopo, nonostante potessi dirmi abbastanza appagato, per aver avuto la possibilità di apprezzare il Mar Rosso dalla località che, all'epoca, costituiva il meglio della regione, anche perché ancora poco conosciuta e altrettanto scarsamente frequentata, mi tolsi la curiosità di andare a vedere Sharm, nel Sinai. Da decenni località "quasi di casa" per tanti italiani. E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, ol