Venerdì 17 è il giorno in cui il protagonista inizia un percorso in cui troverà il proprio naturale sbocco lavorativo: L'Art Directing.All'età di sedici anni organizza una festa che darà a lui e al suo gruppo di amici una grandissima gioia.La strada è spianata, altre feste la seguono, e poi il grande salto: La Discoteca.Nasce l'era dei P.r., i grandi staff di pubbliche relazioni vanno a creare un vero e proprio settore in cui ragazzi molto giovani possono lavorare, esprimersi, guadagnare facendo le cose che più gli piacciono.E l'inizio degli anni Novanta, quella che oggi abbiamo in lungo e in largo potuto osservare come una crisi a livello mondiale, muove già i suoi primi passi in italia. La Prima Repubblica si sfalda, c'è il sogno di un'Europa che va aggregandosi, portando con se pregi e difetti dei suoi stati membri. Il Sistema Italiano crolla e le macerie emanano scorie per anni e anni.La Discoteca è come una cura, un luogo in cui le regole le dettano i protagonisti, un'organismo a se stante dove giovani tardo adolescenti ballano, sballano, si impegnano a fondo nel realizzare progetti molti ambiziosi. Gli imprenditori del settore capiscono che le cose stanno cambiando e investono questi giovani di grandi responsabilità che andranno anche un po' a schiantarsi sulla sensibilità di una generazione che sarà poi definita "X".Il libro ci parla in lungo e in largo di come il protagonista si muove all'interno di questo cambiamento epocale che va verso il Terzo Millennio, Internet e il Mondo Social in cui oggi siamo ancora impaludati.Sono anni di grande fermento, si esce tardi e si fa mattina, si provano le droghe, l'alcool la fa un po' da padrone, si cerca una cura per quel grande vuoto che "l'avere tutto" genera in individui che son cresciuti troppo in fretta, con i soldi in tasca, l'automobile per percorrere lunghe distanze anche solo per raggiungere i locali di tendenza o le mete turistiche anche al di fuori dall'Italia.La narrazione si articola di capitoli auto conclusivi che però si susseguono con un ordine preciso volto a creare un racconto unico e omogeneo.Molte considerazioni sulla società e sul modo di viverla e percepirla si alternano a vere e proprie prose poetiche in cui l'autore esce anche dalla struttura del libro ricercando una soluzione di ordine filosofico e artistico che affranchi il protagonista dalle difficoltà insite anche in una dimensione di grande successo personale. Questi "Flash" sono come di supporto alla narrazione pura e fissano in modo creativo le varie sezioni in cui sono racchiusi i capitoli.Venerdì 17 ci parla di un'infanzia che è complessa per natura, difficoltosa per elezione, ma che in questo caso specifico pone ai giovani cresciuti negli anni settanta e ottanta delle questioni che prima l'uomo non aveva mai incontrato, in primis il surplus economico e una scala di valori ben diversa da quella con cui si sono misurate tutte le generazioni che li hanno preceduti. Problemi nuovi a cui si è cercato di dare soluzioni in modo istintivo, reattivo, precario e scarsamente propenso all'essere del tutto utile.Venerdì 17 per dire che... al protagonista ha portato bene quel numero? Che ha portato male? Chi lo sa?Venerdì 17 per dire che non può certo essere un numero che cade in un determinato giorno che decide del nostro destino, ma che però ci invita a tenerlo a mente, a tentare una sorta di custodia di tutto ciò che ci accade, di quando ci accade, per capire perché ci accade. Un modo che ci porti a un sistema di navigazione in quelle paludi sociali che il Nuovo Millennio ha portato con sé come qualità intrinseca di ogni inizio e di ogni periodo che si pone come sfondo a un grande cambiamento.Venerdì 17 è un libro per tutti, è dedicato agli adolescenti, a quei giovani che molti sono propensi ad accusare di scarsa volontà e di poco interesse e azione. Mai nessuno, anche se adesso in verità molti lo fanno, è propenso a capirne il disagio, perché il disagio n