Quante dipendenze si possono avere nell'arco di un'esistenza? Non ne esiste un numero preciso, tantomeno sono di un'unica tipologia. Paola, per esempio, ha una dipendenza dai cannabinoidi.
Una dal cortisone. E un'altra dalla musica. Non ne è consapevole in un primo tempo: utilizza le canne per rilassarsi insieme al marito, quando la figlia piccola è a dormire, mentre usa il cortisone per tenere a bada la forte asma. Non sa che la loro combinazione può portarla ad avere alcune psicosi. La musica, poi, è la chiave per estraniarsi ancor più da un reale certe volte noioso, troppo spesso opprimente. Non crede di fare niente di male, è solo un metodo per distendersi, pensa mentre si accende uno spinello ascoltando i suoi cd preferiti.
Solo quando la musica inizia a trasformarsi in rappresentazione mentale, quando le voci si fanno messaggio per i suoi pensieri più cupi, allora Paola inizia a rendersi conto che qualcosa non va. Quel che in un primo tempo era visto come un passatempo, un divertimento, adesso le appare come la causa di un'ossessione: la voce le parla, la voce la comanda e rischia di mandare in frantumi tutta la sua vita. La allontanano dal marito André e la portano persino in città distanti, dietro promesse mai esaudite, sulla scia di minacce neppure velate. Sceglie così di farsi ricoverare, di andare a fondo per comprendere meglio i propri limiti e la causa delle proprie paure. Non è un percorso facile, lo sa benissimo, è mettersi a nudo e provare ad accettare ciò che vede. Cosa ne esce fuori? La vera Paola. Saper riconoscere i problemi, accoglierli, vedere il perimetro del dolore masticato ogni giorno - sopratutto quello autoinflitto - è l'unica strada possibile per imparare a educarsi. Questi sono i cammini, gli insegnamenti più importanti: attraverso la sofferenza e la consapevolezza si può riuscire a tornare alla vita, a saper stringere le parti migliori e lasciar defluire quello che non serve. Quello che si trasforma in ostacolo per raggiungere la felicità.
"Siamo in un mondo ricco di informazioni scientifiche e abbiamo la tecnologia che fino a pochi decenni fa potevamo solo sognarla. Ma a livello spirituale siamo rimasti dei trogloditi. Siamo come un enorme gigante che usa solo la forza dei muscoli. La testa e il cuore dove li abbiamo lasciati?"
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