La protagonista della favola è una bambina di nome Irene, costretta a vivere interamente il tracollo economico della sua famiglia, passando in una maniera repentina dagli agi alla miseria, e vedendosi privata di tutto ciò che possedeva, anche dei suoi giocattoli. La piccola nonostante la tenera età assorbe coraggiosamente il peso della miseria e trova perfino la forza di consolare la sua mamma rimasta sola e afflitta dalla preoccupazione di non poter trovare un rimedio per provvedere ai bisogni dei suoi bambini. Le difficoltà aumentano quando Irene raggiunge l'età dell'istruzione obbligatoria. Il palco dove hanno luogo le scene diventa in prevalenza la scuola dove la bambina non abituata a contatti coi coetanei si trova a disagio. Un tassello che conduce a riflettere è dato dal comportamento sconcertante della maestra che visto da fuori sembra sfiorare i limiti dell'inverosimile, ma che in effetti può contenere spunti di realtà, dove insegnanti invece di preoccuparsi a comprendere i loro alunni li accusano di incapacità rendendo loro negativa la vita scolastica. L'apparizione di una fata buona che si materializza da un raggio di sole apre una finestra di luce nella vita della piccola. A seguito di questa apparizione il racconto diventa favola e continua dipanandosi nel mondo surreale della fantasia, ma sempre tenendo i piedi posati sulla realtà poiché le divagazioni sono solo metafore per coprire col senso del fascino la forza grande della volontà, ed emblematicamente la fata rappresenta la volontà di Irene di diventare brava. Con l'avvento della fata, la favola può incamminarsi verso il lieto fine. Rimangono aperte le considerazioni, come l'accanimento contro la bambina povera, e l'ipocrisia che si manifesta nella manovra di persone che per cultura e posizione sociale sono preposte a impegni di tutt'altro genere: vuoi la manovra della maestra, tesa fino all'ultimo a volgere il suo cattivo comportamento nel modo da poterne trarre vantaggi, attribuendosi il merito di essere artefice del miglioramento scolastico di Irene, vuoi il padre di Anna che tenta con raggiri di parole autorevoli e toni affettuosi di allontanare la figlia dalla amichetta... Questi punti di riflessione rendono il discorso della vicenda intrigante nei confronti di certi aspetti della società. Il messaggio che la favola intende trasmettere è sigillato dai seguenti versi: Essere bravi essere attenti non costa molto e vale assai, essere buoni esser contenti vale per sempre non cambia mai.