Quando Lenja Toptunov, da Mosca, arriva a Pripyat insieme al suo migliore amico Korol, è un neolaureato brillante, deciso ad iniziare un nuovo capitolo della sua vita nella città più all'avanguardia dell'Unione Sovietica e un nuovo lavoro presso la centrale di Chernobyl.
Lenja si sente protagonista di un sogno: il sogno dell'atomo pacifico, l'energia nucleare portatrice di benessere e prosperità. La sua vita scorre tranquilla, tra gli studi, il lavoro, gli amici e l'amore appena sbocciato per Anna. La città di Pripyat e la sua ultima primavera, i sogni e le speranze collettive, l'aria della festa che sta per iniziare, prendono vita attraverso gli occhi di Lenja e di altri quattro protagonisti. Istanti che scorrono spensierati, come la stagione calda che sta per iniziare.
Come le canzoni che risuonano alla Discoteca Edison 2, come I colori e le luci che riempiono la città, come un ultimo giro di valzer tra due sposi, affacciati sulla piazza principale; come il vino georgiano in una festa di famiglia, ed il fiume che scorre lento, spettatore imperturbabile dei giochi dei bambini, dei viaggi in barca, delle battute di pesca e delle gite fuori porta. Le luci tuttavia sembrano spegnersi di colpo quando Lenja, durante il suo ultimo turno prima delle vacanze, il 26 aprile del 1986, si troverà faccia a faccia con un test di sicurezza sul reattore numero 4. Un test mai provato prima d'allora, e, in seguito al quale, non solo si risveglierà bruscamente dal suo sogno, ma si ritroverà protagonista, suo malgrado, di qualcosa di enormemente più grande di lui, e che cambierà per sempre il corso della storia.
Un enorme bengala, un'aurora boreale letale e meravigliosa, si sprigiona nel cielo notturno, in seguito all'esplosione del reattore numero 4, sfidando la luce della luna e delle stelle, portando via con sé tutto quanto racchiuso tra le mura di Pripyat, una dissolvenza in mille colori, che altro non e' che una dissolvenza in nero, improvvisa, su un film non ancora arrivato ai titoli di coda.
Un bengala nella notte e' un racconto corale sul prima e sul dopo, sulla difficoltà di crescere, sulla fragilità della vita, sul destino ineluttabile, ma anche un inno alla memoria e all'amicizia, valori eterni che continuano a resistere.
Un ringraziamento speciale ai Bambini di Pripyat, oggi adulti.