Trovato Solo in Giuseppe Sirugo è una raccolta di alcune short fiction: in parte l'ultimo capitolo "Papà nulla sapeva" che è stato reso pubblico per la prima volta, gli altri racconti l'ex recensore di libri li impresse negli anni precedenti, e sono pubblicati grossomodo in stato di bozza. Gli stessi capitoli non sono da prendere in considerazione: alcuni sono stati scritti senza un vera cognizione di causa. Metaforicamente, quello che lo scrittore ha tratto di scrivere è solo il risultato di un insieme di avvenimenti complessi che hanno creato un'utopia: situazioni che potrebbero essere nate da quello che si percepisce dal mondo esterno, ma non hanno riferimento a cose e persone in particolare. Queste narrazioni-monologhi in origine furono editate una prima volta col nominativo nativo proprio, mentre in questa raccolta gli scritti furono revisionati e impressi con la presenza del personaggio di fantasia Trovato Solo. COSÌ MI VIVO LA DIPENDENZA DA INTERNET Il racconto non è da prendere in considerazione. Quello che trattò di scrivere è il risultato di un insieme di avvenimenti: magari un'autodifesa nata da quello che si percepisce dal mondo esterno, ed è una metafora la stessa dipendenza da internet.TANTO PER RICORDARE CHE... La storiella è basata da una buona dose d'immaginazione ed ha un retroscena che in qualche modo appartiene al protagonista. Fa parte di avvenimenti reali che tendono a essere descritti e interpretati come autobiografia: nell'insieme, per il protagonista di fantasia Trovato Solo ciò predominerà nel racconto è l'illusione di un determinato periodo della sua vita. Un'esistenza da concretizzare ancora, fatta di astratti, illusioni, e naturalmente sogni a occhi aperti.IL DESIDERIO CELATO L'autore in maniera superficiale con un brevissimo monologo si contempla un desiderio. Ciò che in quel determinato frangente per lui sarebbe stata una mancanza nascosta: un qualcosa che l'avrebbe fatto attinge alla fine di un'esistenza. Che, dato la superficialità del medesimo scrittore, questa fine viene osservata con armonia e senza dolori altrui. In codesto capitolo Trovato Solo parla con sé stesso, cercando di dare un senso alla parola decesso che secondo lui ha conosciuto già. Talvolta la cessazione della propria esistenza astratta, ma verosimile a quella reale.CHE FU AFFETTO A volte alcune illusioni bisognerebbe celarle definitivamente. Alla mente sarebbe necessario non farle emergere nemmeno. Magari riuscire ad abbandonarsi ai sogni, quali manifestazioni, in una fase di risveglio fiorente, potrebbero essere perseguiti anche, alla maniera stessa che la legge persegue e accusa i propri condannati. Però mai tentare di descrivere quella che dopo si ritiene un'utopia, perché non avrebbe senso. TROVATO SOLO Il personaggio è di fantasia, utopico, che l'ex traduttore Giuseppe Sirugo decise di nominarlo come "Trovato Solo". Fondamentalmente codesta immaginazione che nei testi prende corpo diventando una persona fisica il più delle volte contempla soliloqui. Alla volta dando una descrizione di sé nel senso che negli scritti del suo ideatore delucida la propria funzione.LO SCANDINAVO Lo scandinavo è un paragrafo di una short fiction per la quale l'autore si dedicò alcune volte. Il racconto menziona la figura di Trovato Solo alle prese della vita di uno scarno boxer. Un pugile di quarta categoria: all'interno degli ambienti pugilistici a causa dell'aspetto verosimile a quello degli abitanti dell'Europa settentrionale è stato conosciuto come lo Scandinavo.PAPÀ NULLA SAPEVA l racconto non ha riferimento a nessuna persona in particolare, ed è un monologo basato su una problematica familiare. Dove magari un tradimento può recare un dispiacere morale a uno dei genitori: attraverso il candore del personaggio adolescente Desolato, Trovato Solo farà confidare dal figlio l'adulterio della mamma. Cosa che il papà nella sua vita non potrà comprendere.