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Tutto dipende da come vivi la vita. Dal significato che dai alle parole. Da come percepisci quello che ti circonda.
"Sei mia" è la frase più romantica del mondo, perché gli esseri umani si cercano per unirsi e appartenersi, tra le gioie e le fatiche delle loro esistenze.
"Sei mia" perde il suo senso quando è correlata a un possesso morboso.
Quando ti dirò che sei mia, non sarà per possederti, ma per dirti che sei un gioiello prezioso, che ti terrò sempre vicina a me e che non camminerai mai sola.
E' un'eterna lotta tra sentimento e ragione quella di Charlie, ma è come se il suo cuore continuasse a mettere a tacere la testa che lo vuole redarguire. "Vattene finché sei in tempo, smettila di essere così sciocca, Charlie". E invece lei è sempre lì, a mettersi ancora una volta nei casini, inseguendo - ahime - forse solo un sogno utopico di cosa sia per lei l'amore.
Probabilmente sono cresciuta credendo troppo alle favole. Mia mamma me le raccontava sempre prima di dormire. La mia preferita? Cenerentola.
Et voilà, guardatemi: rannicchiata tra le coperte di questo soffice letto a sperare un giorno di incontrare il mio principe azzurro che mi porti via su un destriero bianco verso il nostro "e vissero tutti felici e contenti", quando in realtà continuo ad innamorarmi del principe nero, il cattivo della fiaba, quello che ti fa dondolare su un'altalena di caos dal quale non sei più capace di liberarti.
Charlie, la protagonista del romanzo, vi farà innamorare, piangere, arrabbiare, e sono sicura che non potrete non amarla.
