Lo studio e la comprensione della mente e del comportamento è di fondamentale importanza, soprattutto in quest'epoca, per avere consapevolezza di ciò che le proprie azioni e la propria condotta implicano e delle loro conseguenze. Per ciò un enorme sforzo è stato compiuto a questo scopo, sin dall'inizio della cultura occidentale, senza che tuttavia nulla di chiaro sia mai stato compreso a riguardo fino ad oggi. In questo testo tale comprensione è stata compiuta e viene offerta come descrizione dell'intero movimento della mente in relazione a se stessa, compreso nella sua completezza determinando così per termini generali, l'interezza di ciò che può essere pensato riguardo all'aspetto esistenziale della mente umana.Il testo è il quarto di sette di una Descrizione Generale del Pensiero, composto di due parti, una deduzione trascendentale, costituita da 1197 proposizioni, e tre illustrazioni, e una conclusione che consta di cinque punti. L'esposizione portata in questo libro si fonda su distinzioni del tutto inedite nella filosofia e nella scienza occidentale, come quella ancora non compresa in tali discipline tra "psiche" e "mente", ed inoltre si differenzia da qualsiasi lavoro nello stesso ambito - la comprensione della mente e del suo movimento - in quanto studia il suo oggetto a partire da ciò che è più proprio alla mente in quanto mente, ed ossia, ciò che è speficiamente mentale - a differenza di altre odierne ricerche in questo ambito che negano che la mente abbia una sua specificità - vale a dire, il pensiero e la sua espressione, dimostrando a partire da concetti esclusivamente empirici, da una parte che l'unico metodo valido per lo studio della mente e della sua dinamica sia quello trascendentale, e non quello sperimentale, e dall'altra parte, come ciò che in questo testo è descritto sia l'unica condizione della possibilità delle manifestazioni del pensiero e del comportamento umano per come le testimoniamo nella nostra esperienza quotidiana. Il risultato più importante e fondamentale di questo testo, rimane comunque la determinazione completa e necessaria della relazione tra il pensiero e le emozioni: compimento che invano la filosofia occidentale ha cercato dall'inizio della sua storia. È possibile trarre da ciò, un certo numero di conclusioni a riguardo sia di questo, che di quello, che vogliono esortare la mente del Lettore attento all'investigazione diretta delle questioni qui trattate e non al loro semplice, ed inutile, intendimento intellettuale.