Excerpt from Storia della Chiesa Metropolitana di Torino Descritta dai Tempi Apostolici Sino all'Anno 1840: Offerta a Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Luigi De'marchesi Fransoni Arcivescovo di Torino, Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Nunziata, Cavaliere di Gran Croce Decorato del Gran Cordone dell'Ordine De'ss. Maurizio e Lazzaro Ecc

Di tutte le parti della storia patria, quella che descrive la propagazione del Vangelo ne' popoli subalpini, la institu zîone dell' episcopato la erezione delle chiese e degli ordini monastici, la successione non interrotta de' sacri pastori le loro imprese pel decoro della religione, per l' estirpazione dell' eresia per tramandare di secolo in secolo eino a noi inviolabile il deposito del domma e della morale, sicuramente deve riputarsi la più rispettevole mella sua origine, la più santa nelle sue dottrine, e nei suoi efi'etti la più salutevole in tutti i ceti della civile società; quella perciò che a preferenza di ogni altra letteraria o politica, merita di essere scritta con la massima vemcilà ed accuratezza, letta e studiata con la pm seria attenzione. Ma questa parte di storia, si importante in tullele sue relazioni, non era finora descritta intieramente dai suoi cominciamenti sino ai giorni nostri e sarebbe oramai un'onta pel clero, se oggidì che gli studi della patria storia, mercè l'altissimo favore che a' medesimi concede l'ottimo regnante augustìssim0 carlo alberto, sono coltivati da tanti uomini egregi sol la parte ecclesiastica rimanesse o negletta non pienamente compiuta. Ferdinando Ughelli, Francesco Agostino della Chiesa, il Baldessani e il Brizio sono gli scrittori che di proposito impresero a trattare della storia ecclesiastica delpiemonte, fia' primi tempi apo stolici sino a quelli in cui vissero; ed hanno quindi pre stato. Alle chiese subalpine un vantaggio inestimabile nè potrebbesi, senza taccia di vituperevole ingratitudine, non rendere alle fatiche loro una somma lode. Ma forza è con fessare che molte scritture del Baldessani, non avendo veduto la luce, sono deperite altre del Brizio rimangono manoscritte e poi tutti insieme questi autori vissero in un secolo, in cuî la sana critica non ancor troppo usavasi a ben discernere i veri da' falsi racconti; gli avvenimenti serri plici non piacevano, e gli ammirabili s'insinuavano in tutte le leggende, i monumenti genuini o s' ignoravano o poco si consultavano, e quindi ne succedeva che, produ cendosi alla luce un nuovo corso di storia, d' ordinario molti vecchi errori si perpetuavano e ciecamente si cre devan0.

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