Ho scritto questi mini racconti in narrativa in rima in pochi mesi estivi dell'anno 2011, curando storie e personaggi come si faceva una volta: dando importanza ai contenuti e allo stile narrativo.
Erano racconti moderni in un epoca in cui i social network non erano ancora imperanti: erano fuori moda un tempo, lo sono ancora di più oggi.
Signori e signore sono figure astratte, caricaturali, di personaggi che hanno attraversato 50 anni di storia.
Racconti fantastici e fantasiosi, reali e onirici al contempo.
Scritti politici, storie d'amore, situazioni di timidezza, rivoluzioni, religione, moda, successo, business, vizi e virtù: c'è un po' di tutto qui dentro.
Dal Signor Tabacco a Mister Ok, dalla Signorina Anarchia al Signor No.
Dalla Seconda Guerra Mondiale, le sue bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, Enola Gay, gli stupri, i massacri; ai fatti di Genova del 2001 e la scuola Diaz. Dagli imprenditori senza scrupoli ai ribelli scapestrati che coltivano marijuana e cercano di imitare Robin Hood. Dalle guide spirituali di Osho e Gurdjieff ai ragazzi degli anni '80; dallo sterminio dei Nativi Americani alla tragedia delle Torri Gemelle e la distruzione del World Trade Center. Temi come la diversità e l'accettazione di se stessi, le idee e i principi. Bisessualità e amore non corrisposto... tragedie e commedie.
Vicende e avventure, riflessioni e filosofia.
Oriente e Occidente si incontrano: una lettura facile e complessa, scanzonata e profonda, irriverente e satirica.
Perché in fondo scrivere è una passione, una droga, una malattia: chi inizia non riesce più a smettere!
Io ho scritto solo per amore, questa la verità sempre e solo per amore: tutto il resto non conta.
Questo è un libro autopubblicato e non è esente da sviste, refusi ed errori... è un libro onesto che non cambierà la vostra vita e, ad oggi, non credo neanche possa donarvi chissà quale passatempo.
Un libro per chi ama i sogni e la libertà, la scrittura colta e impegnata, al tempo rilassante. La scrittura intelligente e sagace, non sempre così ben fatta, ma in fondo, scrivere era la mia passione. Ormai ho smesso, perché non ci credo più.
Ho regalato più libri di quanti ne abbia mai venduto e a vendere non sono mai stato capace... chissà, forse e semplicemente non ero bravo come scrittore, oppure è il mondo che ti rema contro...