Melograno è un frutto ricco, pieno di semi, di succo aspro, talvolta acre, in minore occasioni anche dolce, di sfumature di colore diverse, dal bianco al bordeaux, ogni grano potrebbe dare origine ad altro, così le emozioni che viviamo, ci macchiano più o meno intensamente e alcune restano, altre con alone, come orme, come solchi, come cicatrici e sono parte del nostro essere e ci si deve prendere il tempo di accompagnarne la cura, di elaborare, altrimenti ci portano altrove, fino a trascinarci nell'oceano dell'emotività. La raccolta dei testi è stata composta in diversi anni, precisamente dal 2003 al 2009, durante i viaggi di lavoro e di formazione tra Italia, Francia, Portogallo, Mexico e Brasile.Le elaborazioni emotive rispetto al percorso di vita, a un'identità specifica, sono confluite in una sublimazione circoscritta da immagini prima e da contorni via via più definiti delimitati da parole; "pintar", scrivere per immagini, simboli semiotici a cui allegare emozioni e pensieri. La raccolta ha un raggruppamento tematico e le immagini semantiche dei testi sono state riportate in alcune tele e disegni.Le elaborazioni dei "lutti", delle frustrazioni per non saper mai usare le parole, la difficoltà di vincere le complessità della discalculia e della dislessia. I rapporti costruiti, persi, slacciati, riallacciati. Relazioni funeste, con l'oceano dell'Atlantico come suocera "Ahì"; un lungo dialogo con la mia compagna di avventure: la solitudine percepita.Avere la consapevolezza di essere sempre con se stessi, fisicamente, con un amore ritrovato: l'amore per la vita, una conoscenza che non è mia, non è di qualcuno in particolare, è condivisa tra noi, non siamo soli, ci accompagniamo, ci assomigliamo, come gocce di un magma che ribolle e che dà forme, qualcosa che già esisteva prima ed è condiviso nei frammenti di vita che ognuno di noi contiene. Bisogna munirsi di pazienza, passeggiando fino al faro (farol), sulla "beira" de Salvador de Bahia; perdersi in cose folli, come una notte insonne per dare appuntamento al sole che nasce sul mare dell'adriatico; solo dopo aver camminato davanti alle onde, la pazienza si mostra. Una passeggiata lunga "Quattro stagioni", tempo sufficiente per restare a guardare i cambiamenti e l'effetto che essi provocano, un modo per godersi delle cose piccole e immergere il dito nel mare e sentire il riverbero della superficie che ti accarezza e l'acqua che, onda dopo onda, lava, porta via, idrata, forse restituisce.