Nel libro Partenope Maia la Partoriente, iniziamo dalla Grotta. Le grotte che poi furono rappresentate quale mantra in tutti i continenti della terra sin dalla pantagenesi, dal solo antro, e cioè l'Arco, dal quale nacque la denominazione Maia. Dobbiamo supporre che milioni di secoli fa, l'uomo già attivo e sociale abitava le grotte o monoliti, di natura piroclastica o artatamente costruiti, e questo in ogni luogo della terra. Quando pensiamo alle prime navigazioni, innanzitutto ci dobbiamo immaginare che questo sia successo in tempi assai recenti rispetto alle nascite delle prime civitas del globo, e pure che quelli siano stati i primi incontri scontri di dominio di quelle comunità.Maia rappresentava l'origine, cioè l'arco, la grotta, la terra; era l'onomatopeico del primo vagito del nascituro e quindi, il primo "miagolio" (maam) l'origine della vita stessa dell'uomo. Maia che a Napoli si chiamava Partenope in quanto luogo del parto. Per la moltitudine di fiumi, ruscelli, sorgenti, grotte e archi piroclastici da cui fluivano, venne pure denominata la Roscida. Per molti millenni, per la presenza di quest'acqua purificatrice, in quei luoghi, si svolgevano le pratiche del parto, della gravidanza. Con l'avvento della Chiesa cristiana quei luoghi furono inglobati negli edifici ecclesiali che sostituirono la pratica assistenziale delle partorienti, battezzando i piccoli al nuovo culto. Partenope, dopo molti secoli di splendore fu distrutta verso il terzo secolo a.C.. Maia a poco a poco diventò Maria che si fece pure regina dell'Arco e da qui la storia evangelica che conosciamo. Partenope che non si poteva cancellare dalla storia, divenne la servetta di Persefone. Nacque la narrazione mitologica che incanta e confonde persino gli storiografi, i filosofi che ancora perseverano a confutare di assurda anagogia persino le lettere. Maieutica si dice che è l'arte dell'ostetrica: Errore! L'arte è sì dell'ostetrica, ma non l'atto del partorire, di Maia, maieutica, o Partenope. Nelle grotte terreni si seppellivano i morti, e nelle grotte ampie si svolgevano le feste e le ritualità di passaggio. Roma non esisteva, anzi, dobbiamo sapere, che sulle rovine di Partenope e con quelle rovine si costruiva Roma e Neapolis; Virgilio si dava da fare per inventarsi una storia di Roma partendo dalle fantasie omeriche. L'Eneide fu progettuale proprio con quelle rovine per la costruzione di Roma.Tutto questo, e non solo questo, è documentato nel libro Partenope Maia la partoriente.