Questo libro raccoglie gli sguardi dell'autore degli ultimi dieci anni. Le partenze, gli spostamenti, i ritorni che portano sguardi nuovi, le ripartenze. È come sfogliare un album fotografico dove mancano delle pagine, dove la storia è solo suggerita e mai raccontata. Dove le parole restano "alla finestra", per lasciare che sia l'esperienza a raccontarsi. "Parole alla finestra" è l'amore per una storia di vita che abbraccia presente e passato. È una conciliazione matura, un grandangolo su una storia di essere umano, un abbraccio al presente e una dichiarazione di pace con l'uomo che l'autore è diventato.
"Affascinante, la poesia di Francesco Navarrini. Arguto osservatore, spoglio di bugia e vanagloria, viaggiatore narratore fedele di se stesso, figlio del suo tempo moderno che obbliga l'occhio e il passo in corsa all'ignoto che avanza, non perde il fascino acceso intorno e sveglia meraviglia. Navarrini conserva intatto uno sguardo fanciullo, contemplative. Al potere del plauso preferisce lo stupore e se ne imbeve, per alimentarsi di nuova linfa. Possiede l'Arte rara di passare dall'ombra al dolore, al dono della conoscenza che, pur ferendolo, lo innalza. Un gradino sotto il cielo. Ed é Poesia."
Terry Ferrari Ampollini, una delle più premiate poetesse italiane viventi.
"La propensione alle lingue di Francesco Navarrini gli permette di giungere alla radice della lingua italiana, arrivando a coglierne l'essenza, in tutta la sua essenzialità. Non usa frasi incomprensibili e contorte, aggrovigliate come fanno spesso i tanti falsi poeti che intasano l'editoria contemporanea. Scrive in maniera piana e sugosa, accessibile a tutti, per descrivere i profondi sentimenti che ci accomunano nel nostro essere umani. Più che alla tradizione italiana - a parte Giuseppe Ungaretti - il suo stile pare più prossimo alla grande tradizione anglosassone, quella di W.H. Auden e dell'amico Roy Kelly. Parole alla finestra è un concentrato di esperienze umane, che noi tutti veniamo chiamati a condividere con lui. Lui, il nostro sensibile interprete."
Angelo Paratico è uno storico, giornalista e romanziere italiano residente a Hong Kong dal 1983, autore di "Reading First; Leonardo Da Vinci. A Chinese Scholar Lost in Renaissance Italy" (2015).
"Tra le righe delle poesie di Francesco Navarrini si viaggia nel sentimento maturo dell'aspettativa e della speranza. Come in Neruda, quel sentimento che "Arriverà tanto travolgente, emozionante e tenero da ripagare la lunga attesa". Cosí travolgente da scontrarsi con la carne, le ossa, la presenza corporea, che quasi disillude, annienta, converte l'attesa in uno stato terreno. C'è la passione cruda di Saba, l'innocenza e la memoria romantica di Ungaretti, la letteratura poetica italiana del Novecento, quella che descrive la vita di una provincia benestante. Il ritmo è un movimento circolare, tipico dei Sud del mondo, tra il passato non chiuso e un presente sospeso. Come in un villaggio di provincia alla domenica dopo pranzo: deserto, assolato, circoscritto in un tempo impossibile da cogliere. Il mondo viene dipinto in parole e ne escono quadri minimalisti. Navarrini riempie di punti blu un cielo. Tratteggia le piazze rinascimentali, i tetti che sono confini, la stanza, unico luogo-non-luogo, porto franco di confessioni e debolezze."
Chiara Puletti, specialista di comunicazione sociale e blogger, italiana a Bruxelles dal 2007.
About the Author: Francesco Navarrini non ama definirsi cittadino del mondo. Fino ai 24 anni, non era mai uscito dalla sua città e non parlava nessuna lingua straniera. Ora, ai 36 anni, parla 7 lingue ha vissuto in 6 paesi, viaggiato in 3 continenti. Ad ogni arrivo, viaggio, ritorno, partenza o ripartenza, riflette il mondo attorno a sé cercandone il mutamento che è solo apparentemente immobile.