Il signor Addo, in una calda giornata a Singapore legge e racconta la travagliata ed intensa storia di Kofi.
Nato ad Accra, Kofi si trasferisce in tenera età in Italia con la mamma e il fratello Kwame. Verranno soprannominati i fratelli K.K.
Qui scopre per la prima volta di essere nero, in una parte di mondo dove il colore della sua pelle sarà, spesso, posto davanti a tutto ciò che è. Inizia presto un percorso tremendamente difficile per l'accettazione di sé, che passerà per il disprezzo del proprio colore, alle numerose discriminazioni, ad una denuncia diventata virale, fino alla consapevolezza di poter fare qualcosa per sé e per le persone come lui.
Trasferitosi a Londra vive una travolgente storia d'amore che lascia un segno indelebile sul suo volto.
In tutto il suo percorso di vita Kofi non dimentica mai che sua mamma, anche nei momenti più difficili, trovava sempre il modo accudirlo. Lei, infatti, dava ai fratelli K.K. del pane con dell'acqua zuccherata per farli resistere un giorno in più, per far tacere i crampi allo stomaco e rendere più digeribili Ie amarezze della vita.
Pane e acqua zuccherata è vita, è paura, è depressione, è discriminazione e rifiuto, è morte e sopravvivenza, è creazione e distruzione, è amore e desiderio, è speranza e cambiamento, ma soprattutto è dignità e determinazione.
È luce al di là degli abissi dell'animo umano.