Excerpt from Orazione Funerale di Benedetto Betti: Da Lui Publicamente Recitata Nelle Esequie del Sereniss. Cosimo Medici Gran Duca di Toscana Celebrate IL D� 13. De Giugnio 1574 nella Compagnia di S Giovanni Vangelista

R AN D 1551 M A giuflifsim: i cagione ha la Tof�ana tutta, no... bili virtuofi vd1tori efracelli honorandi, di mof�rare con ha biti lugubn, con maninconofi apparatu 11 grane danno da lei pai Uto per la perdlta del (uo Sere nifsimo Gran Duca: Ma fenza dubbio molto maggiore p1u g1ufia cagione di pianto, di cordoglio ha la nofira Patria, vedendo dl quanto grande 01 namento ella fia rimafa priua per la morte del G R A N Co $1m0,1lequale in lei nafcendo, per fingolar dono del fommo Iddio, nacqueinfiemem�tel'origine della pace, della qmete, e della fleur - ezza fua Poiche egli con, valore giu fix tia mam rauigliofa ne douea infine quafi da'iuoi primi anni difende re, gouernare, ®gere, &partorire alla patria nofira quella felici t�, alla quale, fe noi debblan}o credere � gli anti chifilofofanti, fonoordinatele c6pngnie ciu1]i.0ndei fuoi; Gran nomi,& gli 111ufiri chiari fam fenranno fempre fom mam�te lodatx celebrati: Imper�che eg]: � man1fefio, che non pur 1' Opere ma ciafcun' (uo detto meritifsimam ente fi dee reputar' degno di memoria eterna Et chinon fa, che quante volte e' parlaua s'vdiuano [i vedeuano euidenti fe 'gni della Rehg10ne, della Fede, della Preta della Gxufiit1a, della Prudenza fua? La quale in tutte le atnoni parole di [i degno Signore riluceua di maniera, che e' rx empieu a chi unquel'vdiua, � conofceua(chepurdo conofceua1] mon do tutto) di fiupore marauigha infinita Q1(efie cofe altre fimxli riuo!gendomifi nell' animo mx (ento... f0prafam talmente daldolore, cheio dubito grandemente di non po tere in coli graue cafo fciorlalingua, per fauellare, fe non concon dir' forfe qualche parola, atta a dimollrare piu prefio l' affanno ch'io prouo, e'! Mio poco auuedimento che altro Aquefie difficult� fe ne aggiungono delle altre, le quali molto mi fanno temere 6 pm prefio del tutto m15b1gotti fcono, quando io veggo, nel confpetto dl quanti Signori gent: l'huomini 10 debba ragionare, da'quali piu nn li con uerrebbe imparare tacendo, che aprir' la bocca per fauella re nella preferaza loro Mal�nnam ente douendofi honorare la memoria di quel gran Signore, m cui fono vedute tal mente rifplendere tutte le virt� (per rare&grandi che elle fiano) che qual fi voglia efperto buon dicitore non pq trebbe coli efquifitam ente con parole efprim eme vna parte, 'che elle non apparifiero molto m1nori di quel, che elle furo 'no in fatto.�he far�io dunque, mentre io cercher� di fatis fare a quefio pretofo ufiao? %al modo potr� 10 tenere, che io non ifcemi le verifiime virt� di quefio ottimo Princi pe? Troppo grande ardire � [lato il mio, che n� doueua mai enfare di entrare l�, done fi fono affaticati tanti gentil'huo mini, che perl' et�, perla dottrina perla nobilt� loro fo no degni di riuerenza, d'ammxra2ione, d'honore: I quali con fingolare giudizio con fomma elequenza con molta -macfi� grandezza in quefii dolorofi giorni hanno con tanta felici t� d'ingegno, cofi mara uigliofamerm te ritratto con ornarifsxme dottifsime orazio... le diuine virt� del Seremfsi mo Gran Duca Onde fi eper annen tura eccitato negli animi voflri, come nel mio non piccol' dubbio per che io non mi fo rifoluere, quale di quefie due cofe vi fi fcor ga piu, � Il loro mol to fapere, � il molto valore del G R A N C o s 1 M o Tutte quefie ragioni fi confiderauano da me, nobili virtuofi vd1tori, nell' animo mio haueuano tan ta forza, che io non credetti mai d'hauermi a mettere a cos� difficile im prefa Dall' altra parte quelli, che me ne ricerca uano, benchee' mi concedeffero, efier cofaimpof�1bxl'e il rao contare, 1ncofi brene fpazi0 di tempo, non chelodarel'o pere del Serenifsimo Gran Duca, che per fe fielte meritano ogni lode, tutta volga mi proooneuano, che 10 doueua pi.