Excerpt from Nelle Solenni Esequie Celebrate per la Gioventù Romana al Reverendo P. Antonio Bresciani D. C. D. G. Nella Chiesa di S. Lorenzo in Lucina IL 3 di Aprile 1862: Orazione

E dovea forse passare in silenzio, e dileguarsi così, come l'eco di una voce che muore nella solitudine del deserto, la memoria di un uomo che tanta fama movea pellegrinante nel doloroso cammino della vita? N es suna agrima di amore e di riconoscenza, nessuna pa rola di laude dovea risonare dintorno al feretro di colui, onde si onorano cotanto il sacerdozio e le let tere italiane La bilancia della iustizia umana dovrà forse crollare sempre dall'un de'%ati, e serbare l'enco mio solo al nome di chi, o spinto dall'ambizione o da altro mondano interesse, consummava fatti romorosi, troppo spesso dal sangue e dalle lagrime dei po(poli accompagnati? Ah! No: gemete Una Splen ida lampada del santuario è spenta; ma non si che non lasc1asse dietro a sè una lunga striscia di luce inconta minata, cui non varranno ad oscurare tutte le tenebre dei secoli. Gemete, e pregate requie sempiterna al l'anima dell'illustre gesuita Antonio Bresciani ehe logoro l'inge no e la vita in pro della reli ione e delle lettere. Ma eh! Che voi già precorreste a la mia csor tazione, o gioventù romana, o eletta e crescente spe ranza della chiesa e della società voi già mi preveni ste, certo non da altro persuasi e mossi, salvo da quei sensi magnanimi che fervono nei vostri petti, da quel l'amore impaziente che il nostro spirito al vero ed al bello arcanamente spinge e lo diffonde s ontaneo dintorno a coloro, i quali del vero e del be lo si fe cero promulgatori e maestri. E che cosa dice mai la funebre pompa onde questo tempio oggi si veste, e le flebili melodie che a soave mestizia e a religiosa pietà persuadono l'animo del cristiano? Oh! Dessa è l'attua zione di quella nobile idea, che baleno nel vostro en siere, di onorare a comune dispendio la virtù de de funto; è la giustizia di Dio, che per lo vostro ministero depone il tributo della laude meritata quaggm da chi si moriva operando il bene; a quel modo che discende a suggellare di vituperio e di vergogna la fossa di co loro che o non furono mai vivi, o vissero all'infamia ed al danno della umana comunanza, lasciandosi die tro tenebre fitte e paurose per lungo volgere di gene razioni. Ah! Si: voi ben v'apponeste, o bennati giovani, o generosi cittadini di questa metropoli del cattolico mondo. Voi di fermo compite il voto di tante anime alle quali non è forse consentito rendere ubbliche onoranze all'egregio estinto, cui vivente si ebbero duca e maestro nel dilettoso cammino della nostra classica letteratura, e dalle cui labbra attinsero copiosa e lim ida l'onda del vero e del bello. Ed io chiamato a cele brarne la venerata memoria, fin dalle prime il con fesso, io sento ineguali le mie forze al merito peregrino del defunto: e voi ben ve sapete con quanta d'animo ripugnanza io mi ponessi all'arringo, certo non da altra causa rattenuto c e dalla coscienza della mia pochezza. Nonpertanto prevalse il vostro volere, epperò la mia voce sorge scevera di adulazione nella luce di questo tempio ove è delitto tutto ciò che non suona verità e virtù, .su questa cattedra donde deve muovere una pa rola che non si compra e non si vende, non adula e non disprezza, e non s'ispira che in Dio, origine e fonte di verità e (ll 'ustizia. Ma non è per questo, o signori, ch'io non deb a raccomandarmi alla indulgenza di chi mi ascolta; vedendoa me dinnanzi esiniii scrittori (l), maestri onorandissimi, venerabili prelati e cittadini. E nella loro umanità io mi confido, mentre tessendo l'elogio dell'illustre defunto tolgo a dimostrare come per lui fosse solennemente adempiuta la vera missione dell'uomo letterato. Così la mia orazione sia come un.

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