Questa è una storia vera che ho appreso, dalla stessa bocca del protagonista, che io arbitrariamente ho chiamato Masino.
Conobbi Masino, in una situazione drammatica che forse non meritava.
All'epoca mi raccontò delle incresciose vicende, che avevano costellato la sua esistenza, specialmente dopo il matrimonio con la donna di cui era da sempre innamorato, che io ho chiamato Gerina.
Masino, giovane pescatore, da me descritto all'incirca come l'ho conosciuto: basso, panciuto, stempiato, bruttarello; apparentemente una gran brava persona, un'anima buona e sensibile, così come ci disse chi lo conosceva ormai da anni e ci confermò anche che la storia da lui raccontata rispondeva assolutamente a verità.
Masino, dopo anni di corteggiamenti, sogni e speranze, riuscì a sposare Gerina, ragazza furba, arrivista e cinica, ma il loro fu un matrimoni solo di convenienza.
La loro convivenza, grazie al comportamento ignobile di Gerina, fu un disastro.
Lui ingenuo, bonaccione e un po' tonto al punto che quasi tutte le persone che aveva attorno si facevano beffe di lui, soffrì molto questa condizione a cui era assoggettato, suo malgrado.
Ovviamente ho lavorato parecchio di fantasia, ma il fatto che lui subì tanti soprusi e che visse una vita intricata da sventurato, è storia vera.
All'epoca rimasi colpito da questo racconto e dal suo protagonista, che trovai, fra l'altro, piuttosto simpatico.
Nell'andar via, quella sera, promisi a me stesso: un giorno scriverò la storia di quest'uomo, adesso ho finalmente mantenuto quella promessa.