In un libro sfavillante, che mescola il grottesco romantico all'ironia visionaria di certe tendenze di oggi, gruppi di sconosciuti si trovano a seguire un'essenza luminosa originando un vero e proprio pellegrinaggio. In questo viaggio "spirituale" verranno a galla diverse avventure passate e presenti di questi eroi del quotidiano che si troveranno loro malgrado coinvolti in un giallo. Ed è proprio la tensione narrativa di un'investigazione a dir poco originale e fuori dai canoni, il collante che terrà inchiodato il lettore alle pagine. L'indagine del Commissario Fidelis (già figlio di Oreste Fidelis, autore dell'omonima canzone), si concentrerà infatti su un dito, arto del quale dovrà scoprirne la provenienza. I pellegrini arriveranno alla luce? Il dito ritroverà la propria mano? Qualcuno rimarrà davvero illuminato?
Una fiaba moderna che mescola il grottesco romantico all'ironia visionaria di certe tendenze di oggi, spolverando il tutto con un tocco di giallo.
L'AUTORE
Nasce il 23 giugno 1971 a Mendrisio da una famiglia di commedianti. Trascorre gran parte dell'infanzia tra copioni, palcoscenici, camerini e sipari, poi, negli anni Novanta inizia a contribuire attivamente a questo mondo. Dopo aver scritto e messo in scena diverse commedie teatrali, passa al grande schermo seguendo la sceneggiatura di tre lungometraggi. Giunge poi nel mondo letterario con un romanzo breve "Lutto alle pompe funebri", il quale gli dà accesso al premio Stresa 2014. Segue "Lauto Grill", col sostegno di Pro Helvetia, un giallo industriale che riesce a portare il sorriso anche ai più restii. Con le sue commedie e i suoi scritti vuole donare un po' di colore e di luce a questo mondo.
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Ho io la soluzione a tutti i tuoi problemi!
Ma io non ho problemi.
Ma io ho le risposte.
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Il cane aveva i vermi e io, per guarirlo, avrei dovuto ucciderli.
Giusto.
Invece no! Perché non uccidere il cane e salvare i vermi?
Bella domanda. Una questione di etica professionale non da poco...
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Noi immaginiamo che l'anima sia buia, perché vive all'interno del corpo, quindi senza luce. Io penso che la luce possa entrare in noi. Per me, che parlo molto, sicuramente entra dalla bocca e, se non ci sono troppi peli, può anche penetrare dal naso o dalle orecchie. Ma da dove sicuramente entra è dagli occhi e, a differenza del loro colore, cambia la luce che l'animo riceve. Con gli occhi verdi riceverai luce verde, castani luce marrone e azzurri luce blu. Qui interviene lui con espressione divertita: Ho sentito dire che ci sono stati diversi casi di nudisti ai quali la luce si insidiava in loro anche da altri pertugi. Questo durante gli esercizi di yoga...
Ma sei scemo?!