L'UNGHERIA E GLI ARBITRATI DI VIENNA
In questo mio elaborato ho scelto di intraprendere un'analisi delle vicende dell'Ungheria, nell'arco temporale di oltre una generazione, dal 1918 al 1949, periodo concomitante con una fase fondamentale sia per le sorti della nazione magiara che dell'Europa stessa.
Ho cercato di analizzare molteplici aspetti, che riguardano l'evoluzione degli eventi, trattando, oltre che il necessario punto di vista storico-politico, anche quello diplomatico ed economico.
Il libro si apre nell'autunno 1918, momento che segna la fine della Grande Guerra e la caduta dell'Impero dell'aquila bicefala asburgica. Si inaugura così un nuovo traumatico inizio per il Paese della Corona di Santo Stefano che, grazie alla rinuncia asburgica, ritorna, dopo secoli, in possesso di una piena indipendenza.
Sfortunatamente quest'ultima viene però ritrovata in un momento storico di drammatiche difficoltà, ovvero all'indomani di una lunga e sanguinosa guerra mondiale, che riduce il Paese in rovina, porta l'economia sull'orlo del disastro, mentre le carestie e l'epidemia della Spagnola imperversano tra il Popolo.
Inizia un periodo travagliato per l'Ungheria, che nell'arco di trent'anni affronta gravi crisi economiche ed istituzionali, che la porteranno inoltre a sperimentare diverse forme di governo: democratiche, comuniste, monarchiche e fasciste.
Con questo libro, riuscirai a comprendere parte delle radici delle attuali diatribe che ancora oggi, affliggono l'Europa Centro-Orientale.