Il fanciullo con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale ha avuto nella storia una doppia "fragilità" quella di essere un bambino (quindi un individuo che, trovandosi in una fase particolare della vita, ha bisogno di essere protetto e accolto) e quella dovuta alla presenza di un "limite" che lo rende "inconoscibile", incontrollabile e quindi ineducabile.
Ecco che quindi i bambini "anormali" o "deficienti" o "alienati" (come venivano chiamati i disabili intellettivi e sensoriali fino a metà del Novecento) sono stati a lungo esclusi da quella maggiore cura e attenzione che avrebbe permesso loro di percorrere una diversa traiettoria di sviluppo. Questa infanzia, doppiamente fragile, che ha destato in me non solo interesse ma anche commozione, merita di essere rappresentata e raccontata.
Nel primo capitolo viene delineato il problema dell'ineducabilità degli "anormali", intesi non soltanto come deficitari di una abilità fisica o mentale, ma anche come difformi rispetto alle aspettative sociali. I più grandi filosofi dell'antichità consideravano la difformità un vero e proprio abominio e in molte delle loro opere auspicavano la soppressione fisica del "diverso". Nel Medioevo aumentarono le azioni caritatevoli a favore dei più sfortunati (poveri e menomati), non più emarginati e stigmatizzati, ma aiutati economicamente dai più ricchi filantropi dell'epoca. Solo nel tardo Settecento, grazie agli studi di Jean Marc Gaspard Itard e Édouard Séguin, si ipotizzò l'educabilità dei bambini anormali. Quegli studi, ai quali si ispirò la nostra Maria Montessori, segnarono in qualche modo la nascita della pedagogia speciale.
Nel capitolo centrale viene proposto un approfondimento sulle conseguenze della precoce ospedalizzazione dei bambini e della privazione materna, cui seguono le storie di "bambini reclusi", alcuni dei quali non ebbero la possibilità di diventare adulti, perché nati, vissuti e morti in manicomio.
Il capitolo terzo prosegue con alcune riflessioni in merito al legame tra manicomio e marginalità sociale e i passaggi legislativi che porteranno prima al superamento delle scuole speciali e poi alla Legge n. 180 del 1978 (Legge Basaglia).