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Vita in rima in breve di san Romualdo abate ed eremita.
Secondo la fonte della "Vita Romualdi" del 1042 d.C. scritta da san Pier Damiano.
Poemetto. Versione compendiata breve, ma esaustiva delle vicende.
San Romualdo: Nato 952 d.C, Salito al Cielo 1027 d.C Nacque il buon Romualdo appo Ravenna,
ed era di famiglia nobiliare,
già giovinetto intento chiaro accenna
per la vita fedel, l'ermo abitare; andando a caccia, spesso, tra foreste
egli pensava: "O quanto ben potrebbe
quieto e placido l'uom viver tra queste
amene selve e servir Dio!". Sì crebbe in Romualdo un delicato amore
per l'esistenza ascetica, ma ancora
egli esitava a sceglierne il rigore,
e non si decidea, ma venne l'ora.
...... 3.
Dopo tre anni che era in Classe stato,
Romualdo, notizia ebbe che un uomo
viveva da eremita assai isolato
in terre venete, ed era a Dio ben domo. Quell'uomo aveva il nome di Marino;
e Romualdo, pronto, andò da lui;
ei lo accettò alla spalla sua, vicino.
Visse il gioven devoto con costui. Marino era persona di gran fede,
e non si risparmiava un po' d'asprezza:
usava, avvolte, verga col suo erede,
ma non era cattivo era fermezza;
... 5.
In Gallia Romualdo visse austero,
come eremita, e lavorava i campi,
mangiava quasi niente e niente in vero
avea, e vivea seren, né tuoni o lampi scuoteano la sua vita fervorosa:
i suoi compagni erano fedeli,
e divideano il pane ed ogni cosa,
e ricercavan sol la via pei Cieli. Ed oramai era Romualdo orbè
a guidare i compagni che avea accanto,
che, pur di lui i più vecchi in età, ne
vedevan la statura già di santo!
..... 6.
Aveva Romualdo un caro amico:
un contadino, e un dì la sola manza
di quegli un conte, per il suo ombelico,
gli rapinò, per farne sua pietanza! Da Romualdo corse il contadino,
e disse: "Come sfamo i miei figlioli?!
La sola vacca che ho, pe'l suo meschino
piacere il conte mi strappò! Oh se puoli..." Allora Romualdo mandò a dire
al conte: "Ridai indietro l'animale
al povero mio amico!" Il conte a udire
quella richiesta rise e disse: "Quale?
.... Il diavolo appariva a Romualdo
sotto le forme di serpenti e uccelli,
di mostri, d'atre bestie, ma il cuor saldo
aveva il santo, e a quei, tristi ribelli, diceva Romualdo: "Bestie nere
dov'è dunque il coraggio, o vili, vostro!
Venite, avvicinatevi e a vedere
staremo, poi, se Iddio vi spezza il rostro!" Infatti i diavolacci non osavan
mai quasi a Romualdo avvicinarsi,
(perché gli angel di Dio li riscacciavan),
ma spesso gli apparivan per mostrarsi in tutto il loro orrore e spaventarlo.
Deh, Romualdo, intrepido, pregava
Cristo di stargli accanto e liberarlo,
e presto ogni demonio allor scappava!
..... 10.
E venne Romualdo presso Bagno,
nelle terre di Sarsina e fondò
ibi un cenobio, però il cuor mascagno
colà i monaci avean; si ribellò un gruppo d'essi a lui, perché denaro
a Romualdo avea gentil donato
un nobile di lì e il santo, che avaro
non era, ad altri lo avea regalato! Infatti, un monastero non lontano
era bruciato, e Romualdo, buono,
ai monaci di là diè, a dar buon mano,
sessanta pezzi dei denari in dono; ma i monaci di Bagno, acrimoniosi,
ove allor Romualdo dimorava,
di quei denari assai erano bramosi,
e avean crudele intento e anima prava!
..... 11.
E Romualdo se ne andò ramingo
per le campagne, ma pensava "Ahinè,
d'ora in avanto Gesù mio, e non fingo,
lascerò tutti e guiderò sol me!!" Ma Dio gli disse: "No! Per te la strada
è ben guidare i monaci che avrai.
E se ti astieni dal tuo ruolo, bada
che quando verrai a me, ti pentirai." .... e così via...