Excerpt from Le Rivoluzioni del Regno di Napoli: Negli Anni 1647-1648 e l'Assedio di Piombino e Portolongone

Tornato a quelli ameni stud! Dai q'ì1ali era1ni dipartita pel corpo di' ben quattro lustri durati in pubblici uffizi, ò volto il pensiero a mettere insieme qualche povero lavoro negli oz! Tranquilli della vita privata. Confortava siffatto divisamento mio la grata rimem branza di quel favore che altra volta degli amici mi venne fatto di procacciarmi intorno alla edizione di cose forensi, e soprammo do poi nella 1mpresa muovevami l'intendimento di arrecare alcun pro ai miei concittadini per narrazioni di patrie remote vicende, dalla cognizion delle quali un poco di bene ed opportuni amma stramenti ordinariamente conseguita1io. Fu così che io posi mente ad eleggere tra svariati subbietti, determinandomi poscia a dare in luce il manoscritto che Giovanbattista Piacente elaborava negli anni 4648 e 4649 sulle rivolture del Reame, le quali nel torno di quell'epoca, al dire del chiarissimo Carlo Botta, vennero suscitate da dolori pubblici, e cominciate da Masaniello con sincerità; soste nute dal furore, si continuarono dal Guisa con leggerezza, segui tandosi dall'annese con furberia; e dissipate dal tradimento, fu ron concluse da Ogunte con crudeltà. Laonde mi è sembrata tanto pm conveniente la scelta di questa storica trattazione in quanto che, corredandola io di annotazioni e di documenti, svolti insie me al testo in libro di picciol volume, potea per fermo vagheggiar la speranza che questo sarebbe stato benignamente accolto, nonsolo nel Napolitano, ma eziandio in altre parti d'italia nostra, dap poichè al maggior numero dei colti e gentili italiani non può che di molto interesse ridondar la lettura di quei popolari tumulti, di quelle fazioni guerresche con varia fortuna combattute trai regi e popolani, e di quei fatti memorabili che, in sostegno degli opposti partiti, in queste province, e massime in Napoli, si cousu marano, allorchè alla riscossa delle moltitudini fu dato incita mento dalla mala signoria straniera, che con ogni maniera di tas se e di balzelli le popolazioni ridusse in miserrime condizioni. Nel mandare ad atto il mio proposito non mi à scorato il gran nume ro delle scritture pubblicate finora su gli avvenimenti medesimi, perciocchè à pure i suoi pregi quella del Piacente, anzi, sceve rando io i poetici romanzeschi passionati racconti di certa ni da quanto eon sodezza da altri fu narrato proficuamente ò tratto dalle scritture medesime tutto quello che afi'acevasi ad una benintesa compilazione di note, le divergenze possibilmente con cordando, ed in fatto di giudizi sui principali attori, mi è paruto convenevole di allegare meno quelli recati in mezzo dagli storici sincroni di opposto politicocolore, che il sentenziare in tempi posteriori del Muratori, de] Parrino, del Giannone e del Botta.

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