Excerpt from Le Prose di M. Pietro Bembo, Vol. 1: Nelle Quali Si Ragiona della Volgar Lingua; In Cui Si Contengono IL Primo e Secondo Libro, e Due Copiosissime Tavole, una della Contenenza Delle Prose del Bembo, l'Altra della Contenenza Delle Giunte del Castelvetro

F RB \l l' l'3... ualuno\ii_e volta Signo; D. Stantino meco guardo che avend Autor della natura di animo e di corpo formati due il�rumenti tra gli altri ci ha parimente dati la mente, cio�, e la lingua; con l'uno de' quali le dif�ipline e le arti nobili le naf�enti cof� e la natura iflefi� l'altro le cofe da noi apparato o comunich 3 2fiefi� agli altri, o ad uf� delle future genti,7 lor pro; e memoria del viver noftro laf'ciamo fcritte conof'co mai f�mpre che s� come il parlare dalla cognizione delle cofe malamente @parare fi pu� cos� quella da quello per alcuna maniera non dee poterli dividere. De. Fivafi, fenza dubbio, s� Gatta necd��t� dall'aver'ciiddlo medefimo con tal providenza in queflo mondo collocati, che non a guifa di fiere ne' boi�hi menar vi dovefi�mo folitarjk la Vita noflra ma si bene uniti inlieme nelle civili adunanze vi dimorafi�mo che l'uno all' altro nel diritto conof'cimento delle cof� e in tutte le bif�gne della umana vita, di aiuto f'ofi�mo, e di follevamento. Ora la mente, per appunto, e'l parlare fono i legami, Co' quali la fociet� e�l civil commercio infra gli Uomi ni fi mantiene e li conferva conciofl�emf�ch� come gi� ofl�erv� il gran Maeflro della latina-eloquenza (a) n� lo 'nfeg�nare n� l'apparare n� il comunicare ciocche da Noi fi Voglia n� il ragionare davanti a' Giudici, n� il giudicare iflefi'�, che {ono azioni tutte nella civi le converfazione richiefle, potrebbono in conto vetrino adoperarfi; [� le funzioni della mente �ompagnate fof f�ro dall'ufo della lingua. E per verit� come da un can to certa col� �, che niente pofi�am Noi fpiegar con le parole che non abbiamo prima a dover dirittamente comprendere e chiara e diflinta formarne l'idea nella mente nofira; cos� dall' altro canto non meno col� cer ta fi: � che non pofi�amo immediatamente e per noi metlefimi le cof'e da noi compref� comunicare agli altri: ma ci� dobbiam fare per mezzo delle parole, alle quali le idee, che voglionfi efprimere, annodat ha il comun degli Uomini non potendo altramente addivenire in finat.

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