Da oltre dieci anni si assiste ad un sistema del lavoro, della previdenza e della politica alquanto controverso. Ciò aggravato dalla frettolosa riforma Fornero, attuata nel 2011 con il "Governo tecnico" Monti, in nome di un'Europa unita. Riforma dalle pesanti ripercussioni contro milioni tra giovani e anziani intrappolati nel lavoro verso i 70 anni, per chi arriva alla pensione. Confinando così, tra difficoltà nell'entrare e uscire dal lavoro, intere generazioni alla disoccupazione, demotivazione, sfruttamento; se non all'assistenzialismo pur quando, senza controllo, sfocia nella disonestà e parassitismo...
Molti hanno vissuto e stanno vivendo nella propria pelle tale assurda riforma che, trascinata fino a oggi, è purtroppo tutt'altro che polemica o satira anacronistica.
Dall'articolo 59 della Costituzione italiana sorgono inoltre alcuni quesiti: l'aver "illustrato la Patria" e gli "altissimi meriti" per cui l'economista M. Monti venne insignito dell'onorificenza di senatore a vita, a cosa è realmente dovuto? Forse perché, come attuato velocemente per la riforma Fornero, avrebbe con il Parlamento messo mano ai maggiori malanni nel Paese quali: corruzione, evasione fiscale, Giustizia, Lavoro, Sanità, Scuola e Sicurezza? Dato che questi malanni (cui da anni tutti sembrano d'accordo a eliminarli), si potevano e dovevano risolvere, almeno in parte, se ci fosse stata la volontà.
Il breve saggio vuol essere una riflessione-testimonianza tra contraddizioni eclatanti della riforma, spunti giornalistico-televisivi (con volti noti come il sostenitore imponente della Fornero G. Cazzola, C. Cottarelli), con indicazioni propositive in direzione di un riscatto intra-intergenerazionale. Riflessioni che, sulla scia delle deplorevoli politiche sociali di M. Sacconi e a seguire con la ancor più grave riforma Fornero nel Governo Monti, esulano dalle competenze o trattati specifici economico-statistici. Prendendo invece in considerazione gli aspetti disumani della riforma e i costi sociali lontani dai sani valori etico-economici e di Europa unita.
Contro finanche il referendum abrogativo nel 2015 della riforma Fornero, arriva dalla Corte Costituzionale (ne faceva parte anche Sergio Mattarella, di lì a breve presidente della Repubblica), la bocciatura al referendum.
La frettolosa riforma nel Governo Monti, insieme ai fantomatici dati statistici "sull'aspettativa di vita a 85 anni" (nonostante la drammatica inversione di tendenza dovuta anche al Covid- 19), pone alcuni inquietanti quesiti: l'obiettivo politico perseguito da oltre un decennio è "la speranza di vita" o piuttosto quello della vile speculazione? Quant'è lo scarto, o quanto si vuole che sia, tra l'andare in pensione e l'epilogo sempre più trascinato verso la soglia media di vita della popolazione? Certamente occorre fare i conti con l'Economia del Paese, della sostenibilità, come anche della Vita... se non altrimenti con ciò che si può definire amaramente, insieme a un sistema spasmodico contro il tempo, l'economia disumana.
Alberto Pellè, nato a Lecce nel 1955, si è laureato in Scienze Sociali presso la Pontificia Università Angelicum di Roma. Si è occupato per circa venti anni del mondo socio-pensionistico e del lavoro, nonché di tematiche socio-culturali e dell'assistenza sanitaria in cui ha lavorato per più di quarant'anni, pubblicando il seguente libro: RACCONTO BIANCO IN SANITÀ - Dagli anni '70 alla SARS-COV-2 (www.albertopelle.it)