Ciao ragazzi, mi chiamo Battista e sono stato la prima guida alle incisioni rupestri della Valcamonica. Cosa? non sapete cosa sono? Beh, se avete un momento di pazienza ve lo spiegherò io in questo libro. Quando ero piccolo come voi mi divertivo con i miei amici di Capodiponte a scivolare sulle rocce lisciate dal ghiacciaio e incise dall'uomo preistorico. La Valcamonica allora non era famosa nel mondo come lo è oggi, e per molti camuni le incisioni rupestri erano disegni senza valore, "pitoti", cioè pupazzi. Quante cose sono cambiate da allora! A quei tempi non c'era la televisione, il supermercato, internet, ed altre infernali modernità. Però il bello è che, nel continuo mutamento della società, c'è sempre qualcosa che non cambia, che non si modifica mai. Nel 1983, grazie all'UNESCO, le incisioni rupestri della Valcamonica sono diventate patrimonio culturale dell'intera umanità, prima ancora di Roma, di Firenze, di Venezia. Eh, sì, sono proprio orgoglioso dell'immensa ricchezza culturale della mia terra! Ma per quanto oggi siano famose nel mondo, ai miei occhi le incisioni rupestri conservano la stessa magia di quando ero un ragazzino come voi. Se mi metto in ascolto le rocce mi raccontano la storia, a volte triste a volte esaltante, di uomini che hanno vissuto in questa valle molte migliaia di anni fa. Tanto tempo fa da una radice millenaria è spuntato un potente germoglio. Da quel germoglio si è sviluppato l'albero della nostra civiltà. Approfondiremo questa lunga e affascinante storia leggendo insieme questo libro. Come dice lo scrittore francese Marcel Proust, "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere occhi nuovi". E' proprio vero, anche se il giusto modo di guardare il mondo implica non solo gli occhi ma anche la mente e il cuore. I popoli che eseguivano le incisioni rupestri non conoscevano ancora la scrittura. Anzi, utilizzavano le immagini come linguaggio sacro per trasmettere alcune regole che riguardavano principalmente il comportamento religioso e quello sociale. Le incisioni rupestri raccontavano storie ben precise, sono una ben precisa forma di linguaggio, ma solo per coloro che ne conoscevano già in parte i segreti. Immaginate il disegno di una fanciulla con un cappottino rosso ed un cestino in mano e un lupo nascosto dietro un albero. E' chiaro che quella è la storia di Cappuccetto Rosso, e noi siamo in grado di riconoscere quell'immagine perché la storia ci è stata raccontata tante volte. Dunque, se vi interessa approfondire l'emozionante storia per immagini dell'uomo preistorico, possiamo sederci qui, vicino a questa grande roccia ed io ve la racconterò a modo mio, con pochi fronzoli ed evitando le parole difficile.Gaudenzio Ragazzi è un piccolo imprenditore artigiano laureato in Filosofia e appassionato di Arte Preistorica. Il suo ambito di ricerca sono le origini del gesto e della danza, argomento sul il quale ha discusso la sua tesi di laurea. Il suo metodo di indagine è l'Archeologia del Sapere, una disciplina che considera i documenti della tradizione, del culto, della cultura, anche quelli ancora in uso al tempo presente, come punto di partenza per la comprensione del passato, anche di quello più remoto. Ciò spiega l'attenzione da lui dedicata ad alcuni aspetti della tradizione culturale come la tecnologia arcaica, il gioco, le antiche leggende.