Questo libro raccoglie articoli pubblicati da Guido Michelone su diversi riviste negli ultimi due-tre anni, tranne un paio di saggi risalenti a qualche tempo prima (uno addirittura a un ventennio or sono). Sono i rari interventi di argomento sportivo redatti dallo studioso vercellese (esperto di jazz e di cinema), che nel preparare questo volume ha giustamente scartato gli interventi occasionali come recensioni di libri, film, dischi, VHS e DVD, su eventi da lui molto apprezzati come il calcio, la boxe, il ciclismo, la pallavolo, il baseball, il rugby, l'automobilismo e le Olimpiadi. Lo sport osservato e descritto resta per Guido Michelone soprattutto un puro hobby, ovvero una passione ereditata dal padre (discreto calciatore nelle squadrette del collegio, del liceo e dell'università), stando a quanto da lui dichiarato pubblicamente, benché il critico musicale (e scrittore poliforme) possa vantare diversi anni di insegnamento di Storia e Storia dello Sport in un istituto superiore, fra molti studenti calciatori nelle fila delle giovanili della Pro Vercelli. Questo libro è un punto di arrivo nella carriera del Guido Michelone erudito e saggista, poiché lo sport - in particolare il calcio, da lui spesso giustamente chiamato football - è altresì presente nella fiction dei suoi due romanzi Cinquanta Secondo Novecento e Giovane Giovane Giovane, dove appaiono vicende surreali, legate ad esempio all'Inter nerazzurra e alla Pro Vercelli mitica, che già lasciano intendere due tra i molti amori sportivi di questo bizzarro artista e intellettuale, di stile postmoderno, dove spesso la passione verso la scrittura lo conduce a mescolare brillantemente saggistica, narrativa, poesia, drammaturgia. Ma al di là dell'aspetto creativo - presente, in Guido Michelone, anche nella critica jazz e in quella che si occupa di arte, letteratura, rock, film e mass-media - si può leggere in questo libro imprevedibile un preciso messaggio umanista a proposito dello sport, che dunque viene da lui riletto e interpretato come forma di sapienza, conoscenza, intelligenza. Vengono in mente le parole che un boxeur oggi dimenticato, Tiberio Mitri, pone, quale dedica, all'inizio della sua autobiografia Una botta in testa, scritta circa mezzo secolo fa: "A tutti gli atleti che nello sport credono di aver trovato la via di scampo. Agli uomini che nella vita cercano se stessi, per tutta la vita. A coloro che credono di aver trovato la strada, ma che per il solito imprevisto la perdono. In fondo, lo dedico ai diseredati come me, che pur emergendo sono tornati alle origini. Tutto ciò che si crea con fatica in una vita, si può distruggere in dieci secondi". Con La Mitica Pro Vercelli. Racconti di sport, bellezza, cultura, in conclusione, la dialettica tra calcio, Olimpiadi, pittura, cinema, storia, politica, antropologia è qualcosa di molto utile per interpretare il passato e il presente mediante un illuministico ampliamento della ragione umana, contro le quotidiane forze oscure della banalità, del fanatismo, dell'ignoranza, della superstizione, in uno dei libri più intensi di Guido Michelone.