Questo libro parla della vita di Alex Stecchezzini, prima della nascita di sua figlia Mailee. Ma chi è Alex? Per spiegarlo, bisogna prima capire cosa si intende fare qualcosa di particolare o rischioso. Per la maggior parte delle persone comuni, l'idea di una giornata vissuta all'insegna del rischio potrebbe consistere, prima di uscire di casa, nel non usare lo stick deodorante per le ascelle. Ma per Alex, invece, fare qualcosa di rischioso significava salire sulla cima di un palazzo alto cento metri eludendo la sorveglianza, buttarsi giù in strada con un paracadute, fuggire col favore delle tenebre e raggiungere, braccato dalle forze dell'ordine, un rifugio sicuro dal quale progettare la prossima prodezza, da attuare di lì a breve. Alex è stato, infatti, uno dei più promettenti arrampicatori e Base Jumper italiani. È praticamente nato con la voglia di cercare emozioni forti. Il suo avvicinamento a questo sport estremo è cominciato in seguito ad una serie di esperienze nell'arrampicata sportiva, disciplina nella quale Alex ha raggiunto ottimi risultati, partecipando ad innumerevoli competizioni, anche internazionali. A soli 15 anni di età è già in grado di arrampicare su pareti di alta difficoltà, e la cosa ancor più incredibile è che comincia a dedicarsi anche alla Pietra di Bismantova che diventa il suo punto di energia.Proprio nell'intraprendere queste avventure estreme, nel libro, racconta del primo lancio nel vuoto: da lì ho cominciato per davvero". In questa disciplina, Stecchezzini, che detiene alcuni record ancora mai ripetuti, prima ancora di compiere trent'anni si è lanciato da innumerevoli "punti fissi" classificati come "impossibili e off limits". Molti di questi salti non si possono citare. Molte cose non potrebbero essere descritte in modo concreto e meticoloso. Siamo in un limbo incerto, che va tra il legale, il tollerabile e il punibile. Ma, in questa biografia si sbottona, scrivendo nero su bianco moltissime delle sue avventure, come se fosse un modo per "confessare" il proprio amore e dedizione al suo mondo segreto. Ma perché Alex si lancia? "Quando arrampico e salto, concludo ogni volta un ciclo che sprigiona dentro me un'energia indescrivibile e che alla fine esplode in relax e in soddisfazione personale. Un paracadutista non vorrebbe mai aprire il paracadute, perché in volo vive una sensazione di estraneazione del proprio io e leggerezza allo stato puro: nessun problema, un immenso che ti circonda in tutte le direzioni. Immaginate di essere sott'acqua in piscina, i movimenti sono gli stessi che fate a una velocità di duecentocinquanta all'ora, senza aver problemi di respirare o che il bagnino vi venga a prendere."Come detto all'inizio, la nascita di sua figlia Mailee, che è stata già di per sé un'altra esperienza incredibile, ha creato dinamiche che adesso assorbono gran parte dell'energia mercuriale di questo infaticabile personaggio, che quando si esprime declina tutto in esclamativo. Alex indica uno zaino in bell'ordine, imboscato sotto ad un tavolino del suo studio. "Lì c'è il paracadute, aperto, ripiegato e richiuso. Non mi sono più lanciato, non ne sento il bisogno, ora come ora. Adesso mia figlia è la mia grande emozione!" Un libro dedicato a tutte quelle persone che non si sono mai buttate dentro ad una avventura senza avere la certezza che andasse tutto a buon fine. Quelle persone che amano il mondo della montagna ma che non hanno mai provato ad assorbire l'energia che il "segreto" ed il "mistico" di un'avventura, che potrebbe anche nascondere, e quindi rivelare, la loro vera identità. E, ovviamente, il libro è dedicato a "mia figlia, il fiore della mia vita, nata sotto una concrezione di calcare, dopo una bellissima decisione presa in modo deciso e non con l'oppressione di altre persone che circondano la nostra vita, inducendoci a desistere dalla possibilità di approfondire il nostro futuro". #lamiglioremascheraeunsorriso