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Excerpt from La Figurazione Storica del Medio Evo Italiano Nel Poema di Dante, Vol. 1: Conferenze; Della Realt� Storica nella Divina Commedia, Secondo gl'Intendimenti del Poeta Pur non dissentendo da questa risposta, in quanto ella �, per cos� dire, pregiudiziale e di massima, pu� tuttavia dubitarsi se i termini dell' ingegnoso quesito siano proprio esatti: e cio�, se il procedimento del con cetto dantesco veramente fu dall'astrazione al simbolo, e se il fine pratico di moralit�. E di politica si sovrappose, in certo modo, e Sopraggiunse alla rappresenta zione fantastica; o non piuttosto debba dirsi che l'og getto di questa e le respettive forme nacquero, le une e l'altro ad un tempo, nella mente del Poeta; e gl' in tendimenti morali e religiosi e civili non furono gia un secondo fine al quale, come ad alcun che di esteriore, subordinasse egli la favola poetica e il dramma che si accingeva a svolgere artisticamente; ma invece furono parte integrale e primitiva, non che della tessitura, sibbene della ispirazione stessa, del Poema; e nella unita semplice e gagliarda di questo, si mescolarono e confusero con gli affetti che gli avean fatta germo gliare nell'animo la idea iniziale. Invero quelle tempre robuste d' ingegni medievali apprendevano, come la vita, cos� l'arte, con grande unit� e immediatezza d' impressioni e di concetti. Ll lavorio dell'analisi, minuto e dissolutivo, essi lo eser citavano largamente nella scienza del pensiero, nel campo della filosofia: la Scolastica offeriva loro tesi e questioni, risposte ed eccezioni, autorita e postulati, conclusioni e obiezioni, in quantit�. Stragrande, come vie parallele o convergenti per istradarsi alla verita. La qual moltiplicita. Di mezzi, del resto, non compen sava la deficienza in che, lungo quel cammino, si ri maneva di sussidi e riprove sentimentali. Ma nella vita era altra cosa; era altra cosa nell'arte, che rispecchia, per proprio ufficio, la vita. E la vita medievale si offe riva all'arte in una rigida e positiva unita, impenetra bile cosi alle dottrinali teoriche come alle influenze soggettive del sentimento. La forza signoreggiava gli ordini civili; la fede, le menti ed i cuori: la forza e la fede, le due grandi operatrici di quella evoluzione che occupa isecoli della barbarie: la forza, che, scompagi nato il mondo pagano, si era fra quelle rovine disci plinata alla meglio ne' congegni feudali, e che a quelliora sopravviveva nelle consuetudini e nel sentimento de' popoli; la fede, che, compiuta la lenta trasforma. Zione morale di quell' antico mondo, aveva tra le ro vine di esso Spirate le aure di una vita diversa. La forza e la fede signoreggiavano ma il diritto e la ra gione procedevano di conserva con esse: il diritto, con tinuatosi nella tradizione legislativa romana, avea ge nerato di gi� i Comuni e preparava l'idea di nazione; e la ragione, paziente ospite delle scuole teologiche e monastiche, attendeva tra i cherici (che voleva dire i dotti) l'avvento del suo laicato; attendeva che tra quelle ombre operose, dove l'intellettuale eredit� del sapere antico aveva trovato conservazione e alimento vera mente ospitali, in que' peripati del chiostro dove la gran mente dell'aquinate avea fondato l'aristotelismo cristiano, gettassero la propria luce prima il Rinasci mento e poi la Filosofia dell'esperienza A noi oggi non vien fatto, e quasi non riesce, concepire siffatti ele menti in altra relazione che di contrasto fra loro: ma la unione di essi, e sino ad un certo segno l'accordo. Fu pure una delle caratteristiche, e non delle meno essenziali, di quell'et�. Singolare, nella cui interpre tazione noi dobbiamo innanzi tutto portare criteri storici. About the Publisher Forgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.com