"Qualcuno dice che dal momento in cui nasciamo incominciamo a dimenticare. Ogni storia, dunque, non ha un inizio né una fine. Tutto accade ma nulla è accaduto, come nell'eterno presente di una clessidra vuota. Il tempo non è una retta che ci proietta in un futuro oscuro e remoto, il tempo è circolare, come la sfera terrestre, come l'universo, come tutto quello che va e ritorna..."

Una vacanza su una piccola isola a Nord-Ovest, che si trasforma in un viaggio in se stessi.
Un gruppo di persone che si incontrano e cambiano il proprio modo di vedere la vita e gli altri.
Un luogo in cui regna la Natura, che cerca di insegnare l'amore e il rispetto per la Terra che abitiamo.

La clessidra vuota è il Tempo che per alcuni giorni si ferma e cambia le prospettive dell'esistenza di ognuno.

La clessidra vuota è un romanzo psicologico in cui c'è il tentativo di svelare, attraverso una prospettiva soggettiva, i percorsi razionali ed irrazionali, che determinano i comportamenti degli esseri umani e in particolare delle donne. I personaggi sono frutto della fantasia, ma i ruoli, i sentimenti e le emozioni descritti derivano dall'esperienza reale di chi ha vissuto cercando sempre di indagare le ragioni dell'esistenza propria e altrui. Nel racconto si vuole porre l'attenzione soprattutto sulla vita di quelle tante donne che vivono una silente "apnea" esistenziale, prigioniere dei loro molti ruoli, nonché su tutte quelle occasioni di incontro e di vera conoscenza empatica, che uomini e donne spesso non colgono ma che, in realtà, potrebbero dare un significato nuovo e vitale al termine "umanità".
About the Author: Brunella Pernigotti è nata e vive a Torino. Oltre ad essere insegnante e traduttrice, scrive con passione ed entusiasmo.
Considera la scrittura il suo principale strumento per indagare e cercare di comprendere l'animo umano: "in fondo, ogni atto creativo è come una conchiglia che si porta in superficie, dopo che ci si è tuffati nelle profondità di noi stessi".
Oltre a "La clessidra vuota", che ha vinto diversi premi, tra cui il primo premio al Concorso Letterario Internazionale "Priamar" di Savona, nella sezione "Narrativa Edita", ha pubblicato con successo una raccolta di fiabe intitolata "Facciamo finta che...". Scrive anche sceneggiature per cortometraggi e spettacoli teatrali.
Negli ultimi dieci anni mi è avvicinata alla fotografia, esponendo in diverse mostre personali e realizzando installazioni e progetti artistici.
Considera la vita "una continua ricerca di nuovi modi per esprimere ciò che vede e sente".