Excerpt from Istorie Fiorentine, Vol. 2: Parte Prima

Dell' impresa con poco onor loro; quando da' priori e dal gonfaloniere Strozzi fu consultato esser cosa molte volte ne cessaria, gli uomini, i quali non si vogliono muovere a far le cose ragionevoli di lor libertà, doversi costrignere a farle per forza. Per la qual cosa fu incontanente fatto intendere a tutti i due popoli da' Fiorentini, i quali si trovavano in campagna con l'arme in mano che poichè tante volte osti natamente or 1' una e or l'altra avea ricusato per pubblico bene di pacificarsi insieme che essi intendeano di essere contra l'una di quelle parti che di presente ricusasse la pace. Il che fu cagione che i Volterrani e i Sangimig'nanesi divenissero amici, accettando que' confini e termini che fu rono messi loro da' Fiorentini. Poco dopo\ a queste cose avendo il legato con le genti de' Fiorentini e de' Bolo gnesi data il di'17 di settembre una gran rotta a'vene ziani, ove tra uccisi e annegati in Po restaron morti più di seimila di loro, mandò in Firenze l'assoluzione delle cen sure; conforme al breve che il papa medesimo ne' avea scritto alli 10 di settembre d' Avignone alla signoria, dov' era espresso che non solo assolvea i Fiorentini, ma tutti i loro aderenti stati scomunicati nel termine di sei anni il che fu alla città di grandissima soddisfazione, usa per lo più a star bene co'pontefici per l' inclinazione di parte guelfa. Per gli ultimi mesi dell'anno tenne il gonfàlonerato Vieri Rondinelli senza altra novità, 'e a mezzo dicembre il prese Bczolo de' Bezoli la seconda volta, il cui magistrato toccando l'anno 1310 fu chiaro per la rotta degli Aretini e d' Uguccione della Fagiuola illustre capitano di que' tempi. Erano grandi contese tra gh Aretini e quei di Città di Ca stello, e costoro sapendo il vecchio odio che era tra i Fio rentini e gli Aretini, ricorsero per aiuto al comune di Fi renze il quale tra le masnade catalane del maliscalco, (a cui poco innanzi Ruberto già coronato re di Napoli avea mandata la bandiera reale) e il popolo della città, in bre vissimo tempo mise in ordine tante genti, che arrivavano al numero di quattrocento cavalieri e di seimila pedoni. Que sto=corpo d' esercito il decimo di di febbraio si parti di Fi renze., e facendo la via di Valdarno per Vallelunga si con.

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