Il contenuto di questo lavoro può essere considerato come il frutto di una riflessione di natura politica che ha origine in alcuni studi effettuati in periodi differenti. Infatti, il testo è principalmente composto da una riflessione sui sentimenti di identificazione e di appartenenza, da una analisi di alcune teorie definite come nazionaliste liberali e da una ricerca, effettuata precedentemente a queste, focalizzata sulla democrazia liberale, così come è stata descritta e spiegata, a mio avviso in modo impareggiabile, da Giovanni Sartori.
Per quanto i temi possano sembrare tra loro lontani, è innegabile che il sistema geopolitico attuale sia giustificato, almeno da un punto di vista egemone, dalla separazione dell'umanità in nazioni e che ciò sia accettabile, almeno in occidente, se esse sono governate attraverso delle democrazie. Tuttavia, anche se la democrazia liberale è nata all'interno degli Stati-nazione, in questo lavoro si è cercato di mettere in evidenza che vi sono delle incompatibilità di fondo fra il liberalismo e il nazionalismo, anche quello democratico, e che, nella sostanza, l'attuale ordine geopolitico sia inadeguato a sostenere le sfide che l'umanità deve affrontare a causa del presupposto sul quale si basa la prospettiva nazionalista. Per quanto possa sembrare strano, infatti, le nazioni non sono ciò che pretendono di essere. Esse sono dei costrutti ideologici inadatti a rappresentare una realtà complessa che attraverso le categorie nazionaliste viene volutamente distorta.
In altri termini, per semplificare, è come se guardassimo il mondo attraverso delle lenti spesse e deformanti e ci comportassimo secondo la visione percepita.
Inoltre, poiché ritengo che spesso il liberalismo venga banalizzato e per questo travisato, si è cercato di evidenziarne il nucleo teorico essenziale e le sue origini, al fine di chiarire le ragioni per cui l'idea liberale mal si adatta al nazionalismo e che, per certi aspetti, è con esso incompatibile.
L'altro concetto cardine che si è voluto descrive, attraverso l'opera di Giovanni Sartori, è quello di "Democrazia". Si è ritenuto necessario affrontare il tema in quanto anche la democrazia viene spesso, a torto, ritenuta una idea semplice ed auto evidente. Infatti, se chiedessimo alla maggior parte delle persone di spiegare cosa sia una democrazia, molto probabilmente il nostro interlocutore non la riterrebbe una domanda difficile. Così non è. Nella parte dedicata, seguendo e interpretando la "lezione" di Sartori, se ne spiegheranno le ragioni. Infatti, è bene chiarire che "democrazia liberale" non è un sinonimo esatto di "democrazia". L'aggettivo liberale, in realtà, non solo indica un modello specifico di democrazia ma anche che ne modifica, se così si può dire, il significato tradizionale che normalmente viene accettato come scontato.
In sintesi, l'obiettivo di questo libro è quello di far riflettere il lettore sui temi della convivenza politica fra gli individui e le società, attraverso un punto di vista alternativo, sfatando, si spera, molti luoghi comuni che "forgiano" la nostra visione del mondo.