"In cerca di una nuova (o ritrovata) Heimat" è un libro a metà tra un 'memoir' - ossia un libro di 'memorie', che parla di chi lo ha scritto - e un 'travelogue', cioè uno libro attraverso il quale si è inteso esplorare la relazione tra lo scrivente e taluni luoghi per lui significativi. Il libro è strutturato come un viaggio iniziatico che tuttavia non ha necessariamente un inizio o una fine, in quanto è composto di frammenti, riuniti in otto capitoli da un comune denominatore. Nulla di quanto è qui riportato, dunque, è inventato. Ho scritto questo testo, principalmente, per tre ragioni: la prima è che volevo stimolare le persone a guardare - anzi ad osservare - le cose con occhi nuovi, non fermandosi all'immanenza di un fenomeno ma cercando anche il suo lato 'in ombra'; quello che non si vede immediatamente, e trovando così la cosiddetta "straordinarietà dell'ordinario." Questo lavoro nasce da un'urgenza di "fare senso" (letteralmente, dall'inglese, 'to make sense') - ed ecco dunque spiegata la seconda ragione della sua esistenza. La terza ragione di questo libro - e il suo più forte comune denominatore - sono la memoria e i luoghi. Il filo conduttore è dato proprio dai luoghi (e dal tempo meteorologico), il ricordo dei quali domina la scena in quanto essi si sono rivelati una chiave fondamentale per capire e 'significare' la mia storia. Si potrebbe quasi dire che la mia vita si sia dipanata attraverso i principali 'genia loci' con cui è entrata in contatto; a questo fine, presento talora dei 'quadretti', delle 'scenette' - quasi dei flash-back tipo fermo-immagine - che vanno a illustrare l'aspetto fisico (e soprattutto energetico) di determinati luoghi a distanza di tempo. Il filo rosso che si interseca con quelli appena nominati, e che forse tiene assieme il tutto tessendo un arazzo composito, è ciò che dà il titolo al libro: la ricerca di una Heimat - ovvero lo studio del senso di appartenenza, per come sono venuto osservandolo su di me; e di converso, si potrebbe aggiungere, per come mi ha permesso di conoscere me stesso. Insomma, questo è un libro altamente personale, ma pensato sempre, in ogni sua riga, con un ipotetico lettore in mente: sarà gradito - questa è la mia speranza - da ogni mente inquisitiva e finanche irrequieta; dall'esistenza che non trova posa ed è alla costante ricerca di risposte. Io, a mia volta, non ne fornirò che di soggettive, ma se attraverso le mie divagazioni sarò riuscito a condurre il lettore all'esplorazione della sua vita e alla riscoperta della sua ricchezza, nelle sue infinite connessioni, mi dirò soddisfatto, e questo libro avrà colto almeno un po' nel segno.Capitoli: 1. La sacra triade: parla del mio rapporto con i tre luoghi più impotanti della mia infanzia;2. La terra che plasma l'anima: introduce al concetto di Heimat ed inizia a esplorare il "senso di appartenenza";3. Stagioni: è un 'escursus' lungo il corso di un intero anno ideale, osservando come il cambio delle stagioni si relazioni ai luoghi;4. Una "regione sottile" tra territorio e personalità parla del rapporto con la mia regione d'origine, l'Emilia Romagna;5. Dell'alterità introduce il concetto di alterità geografica, attraverso il confronto tra due luoghi campione, Parigi e Firenze;6. Il mosaico della vita: esplora la mia relazione con la città nella quale ho passato gli ultimi anni della mia vita, Londra;7. Lontananze: esplora come si viene a creare, nel tempo, un investimento emotivo nei confronti di dati luoghi;8. Trasformazioni del paesaggio: si concentra su come i cambiamenti che avvengono in taluni luoghi significativi si riflettano sull'individuo.