Forse non ci si fa caso, ma lo scorrere della nostra vita giorno dopo giorno altri non è che un'alternanza di periodi, che per comodità letteraria definirei "capitoli", proprio come se essa si sviluppasse all'interno di un libro che stessimo leggendo.
Distrattamente ci ricordiamo e ripensiamo a quanto già vissuto e come lo si è vissuto, programmando prevalentemente in modo inconscio quanto ancora da vivere. Sono indubbiamente periodi di vita, periodi, alias capitoli, in cui si cresce, si matura e nei quali necessariamente si effettuano anche delle scelte, sia in base a situazioni che si presentano, sia in base all'età che ognuno di noi ha; ma anche in base alla nostra evoluzione culturale e spirituale.
Ogni giorno è connesso al precedente e in qualche modo ne definisce il profilo di quello che, al nostro risveglio del giorno dopo, deve svolgersi. Questo iter è uguale per tutti noi, anche se con modalità, eventi e risultati diversi, ma ciò che accomuna tutti noi è "quel tempo" in cui si è in prossimità della meta. Se potessimo paragonare la durata di vita di ognuno di noi a delle semplici candele, dovremmo affermare che ogni singolo individuo nasce con una personale dimensione e spessore, quindi con una certa "durata" di vita.
Ed è proprio quando la vecchiaia bussa alla porta, entra a coabitare con noi e poi ci avvolge con amorevole dolcezza, ciò fa si che la stanchezza esistenziale ci induca, con la pace nell'animo, a meditare sul tramonto che si approssima, e chi come me, con serena consapevolezza accetta che la propria candela non è molto lontano dallo spegnersi.
Ecco, è quello il momento giusto; momento in cui abbiamo in mano la "grande bobina" del film sulla nostra vita vissuta, bobina ormai quasi completamente svolta. Possiamo così scorrere ed osservare in controluce fotogramma dopo fotogramma ogni singolo capitolo di vita vissuta, rimembrando, in ogni singola immagine, gioie e dolori, trionfi e fallimenti, scelte giuste e scelte sbagliate.. il tutto nel pieno della loro essenza. Ed è da quella "bobina della Vita" che ho deciso di estrapolare e mostrare il prodotto di 5 anni di intenso e costante lavoro che, con dedizione e perseveranza, ho voluto dedicarne l'intero risultato alla città di Corfù.
Città e popolazione che da circa un ventennio mi ha accolto con fraterna amicizia ed ospitalità; e sono questi affetti che si sono impadroniti della mia mente e del mio cuore.
Cinque anni di instancabile lavoro da me offerto e dedicato alla Sovrintendenza delle Antichità Bizantine di Corfù, con l'obiettivo di restaurare un numero più elevato possibile di antichi cannoni ad avancarica presenti nella Fortezza Vecchia, ma precisiamolo, con fedele ricostruzione storica degli affusti, rispettando, per ogni singolo "pezzo" i disegni costruttivi custoditi negli archivi delle rispettive Nazioni di appartenenza, ivi reperiti e concessi alla Associazione No Profit "A.R.S.A.N.G." di cui sono stato il fondatore.