Hojas de agua es un ejercicio lúdico que tiene su fundamento en el respeto y la admiración mutua que nos hemos profesado Sara y yo. Ambos profundamente influenciados con el abstracto, hemos tratado de lograr una fusión entre dos visiones distintas, pero que al mismo tiempo se encuentra al final del camino. Por otro lado, Hojas de agua no es un libro de pintura o de poesía. Es un objeto-arte. Cada aspecto del libro, desde la portada hasta la diagramación, absolutamente todo tiene el único objetivo de ser una sola obra de arte en colaboración entre dos artistas. Es una pieza a cuatro manos. Es la consumación del respeto y la sorpresa. De tal manera que es importante no ver al libro como un poemario o como una muestra de pintura, sino como un lenguaje propio que intentamos recrear desde la distancia, Sara desde Italia y yo desde Bangalore (India). Esta obra de arte ha sido concebida como un diálogo entre dos perspectivas distintas que pretenden entender y asimilar el fenómeno del amor en tiempos de confusión y crisis globales. La pandemia, la crisis económica, el desasosiego, juegan un papel importante en una obra que, vale la pena acotar, no intenta hacer una reflexión teórica sobre los aspectos de la vida que he mencionado, sino por el contrario, es una vivencia antropológica, si me permiten el tecnicismo, particular y única de cada uno de nosotros. Por ello me atrevería a decir que Hojas de Agua se parece más a un tejido a cuatro manos, a dos sistemas de pensamiento que se engranan para hacer una totalidad artística, un canto a dos voces, una polifonía, y no visiones inconexas de la realidad que nos ha tocado vivir en este telúrico año 2020. Las pinturas en físico pertenecen total y exclusivamente a la artista Sara Quida. Los poemas son de la autoría del poeta Carlos Zarzalejo, su servidor, y la traducción al italiano a cargo de Sara Quida. Carlos Zarzalejo. Bangalore-India. Mayo, 2020.________________________________ Foglie d'acqua è un esercizio ludico che trova il suo fondamento nel rispetto e nell'ammirazione reciproca che Sara e io abbiamo professato. Entrambi profondamente influenzati dall'astratto, abbiamo cercato di creare una fusione tra due visioni distinte, che si incontrano alla fine del cammino. D'altra parte, Foglie d'acqua non è un libro di pittura o di poesia. È un oggetto d'arte. Ogni aspetto del libro, dalla copertina al contenuto, assolutamente tutto ha il solo obiettivo di essere un'unica opera d'arte in collaborazione tra due artisti. È un pezzo a quattro mani. È la celebrazione del rispetto mutuo e della sorpresa. Quindi è importante non vedere il libro come una raccolta di poesie o come una mostra di quadri, ma come un linguaggio proprio che abbiamo cercato di creare a distanza, Sara dall'Italia io da Bangalore (India). Questa opera d'arte è stata concepita come un dialogo fra due diverse prospettive che pretendono capire e assimilare il fenomeno dell'amore in tempi di confusione e crisi globale. La pandemia, la crisi economica, l'inquietudine, svolgono un ruolo importante in un'opera in cui è opportuno chiarire, non cerca di fare una riflessione teorica sugli aspetti della vita che ho citato, ma al contrario, è un'esperienza antropologica, se mi è permesso il te, particolare e unico per ognuno di noi. Per questo, oserei dire che Foglie d'acqua assomiglia più a un tessuto a quattro mani, a due sistemi di pensiero che si intrecciano per creare una totalità artistica, un canto a due voci, una polifonia e non visioni disconnesse della realtà che abbiamo dovuto vivere in questo anno tellurico 2020. I dipinti fisici appartengono totalmente ed esclusivamente all'artista Sara Quida. Le poesie sono state scritte dal poeta Carlos Zarzalejo, suo servitore, e tradotte in italiano da Sara Quida.Carlos Zarzalejo. Bangalore-India. Mayo- 2020