Giovanna Morano è nata nel 1949 a San Chirico Raparo in provincia di Potenza e vive a Lavena Ponte Tresa in provincia di Varese.
La famiglia si trasferisce in Venezuela quando aveva otto anni e nella nuova nazione capisce il significato del vivere in un paese che non ama lo straniero e conosce il mondo dell'esclusione. Vive fino all'età di tredici anni a Caracas e parla castigliano quando rientra in Italia senza aver terminato la quinta elementare.
La nonna sprona la giovane Giovanna ad intraprendere gli studi così frequenta la quinta elementare da privatista. Si ritrova in collegio a Colle Val d 'Elsa (Siena) iscritta alla prima media a studiare il latino oltre a dover imparare l'italiano.
La materia per cui si distingue è il disegno e l'insegnante le consiglia il liceo artistico, ma perde il padre quindi rimane in collegio e frequenta le magistrali. Si diploma distinguendosi all'esame di maturità per la richiesta di essere esaminata anche in storia dell'arte che non era tra le materie d'esame. Non appena abilitata inizia a insegnare all'Istituto salesiano a Lugano per due anni. In seguito alla una specializzazione, conseguita nel Canton

Ticino, ebbe l'incarico di insegnante di ginnastica correttiva nel Cantone per più di venti anni.
Sviluppa il suo interesse verso la cura del corpo e insegna ginnastica correttiva nelle scuole pubbliche vantando un ottimo stipendio. Un ruolo che ricopre per ventisette anni seguendo classi dalla prima alla quarta media, in sei scuole differenti, dove monitorava i vari problemi di portamento degli studenti attraverso un esame antropometrico.
Nel 2007 supera il concorso in Italia e prosegue a insegnare sino al 2016.
Durante l'attività lavorativa la pittura non era professionale, però nutriva sempre una grande passione per il disegno.
Nel 2016 va in pensione e, dopo aver frequentato un corso, decide di apprendere con tutorial online e, da autodidatta, si lancia nella realizzazione di ritratti.
Dedica il suo tempo a dipingere e non si limita alla natura morta ma approccia una pittura più impegnativa nei soggetti.
Inizia ad avvertire il desiderio di esporre e partecipa a una mostra collettiva con una decina di quadri a Lavena Ponte Tresa e in seguito nel suo paese d'origine con una mostra personale.
Nei successivi anni s'infittiscono le partecipazioni a mostre d'arte in numerose città italiane tra cui Roma e Ischia. Spesso in tali occasioni realizza opere temi come il 25° canto del Paradiso quando Dante Alighieri incontra San Giacomo.
Giovanna caratterialmente è espansiva e generosa verso il prossimo, partecipa con interesse a manifestazioni e in alcune occasioni
dona le proprie opere a iniziative benefiche e associazioni senza scopo di lucro. L'opera Crocifissione, ad esempio, viene donata alla Proloco della cittadina, dove risiede. L'opera Santa Sinforosa, donata al paese di origine. Il lavoro rappresenta un paese ai piedi della Santa come a protezione di quest'ultimo. Molte opere sono state donate e parecchi ritratti eseguiti su commissione.
Gli apprezzamenti ricevuti, accentuano lo stimolo dell'autrice nel proseguire la sua pittura diventata attività quotidiana.
Giovanna Morano non completa l' opera d'arte in un'unica giornata ma resta ospite del cavalletto per un lungo periodo, trasformandolo in un gioco per appagare la propria soddisfazione nel vedere il risultato finale desiderato. I suoi occhi devono vedere l'obiettivo artistico che si era posta e in seconda battuta è l'osservatore che raggiunge con l'opera terminata.
Le velature nei colori variano finché non raggiunge il grado d'intensità desiderato ed è il motivo per cui inizia diversi quadri contemporaneamente perché devono decantare anche per un mese o due prima di riprendere l'esecuzione.
Silvia Landi