Un giovane antiquario e studioso di storia, ritrova in modo fortuito un'antica chiave risalente al XIII secolo che era nascosta (sotto terra) sul cucuzzolo di una montagna vicino Carsoli. In questa cittadina, nel 1268, furono di passaggio Carlo D'Angiò e Corradino di Svevia con i rispettivi eserciti che si affrontarono poi nella famosa battaglia di Tagliacozzo.

Nel frattempo, nella Biblioteca Vaticana, due ricercatori dell'università Federico II di Napoli, mentre stanno svolgendo delle ricerche, si imbattono in una strana e antica lettera. Sia la lettera che la chiave risultano poi essere collegate ad una preziosa collana dal valore inestimabile di cui si conosce l'esistenza ma che non è mai venuta alla luce nonostante le numerose e infruttuose spedizioni in cui si sono imbattuti i tanti ricercatori nel corso degli anni (o secoli). Inoltre, dal ritrovamento di un antico manoscritto nel quale erano registrati tutti gli averi di Carlo D'Angiò si scopre che in quella collana era incastonato un grosso diamante che proveniva dalle miniere diamantifere dell'antica Golconda, in India, dove intorno al 1300 sarà poi estratto il Koh-i-Noor, il diamante che è al centro della croce maltese della corona di Elizabeth Bowes-Lyon.

Per uno strano scherzo del destino, il giovane antiquario e la ragazza che ha scoperto la lettera nella biblioteca vaticana si incontrano in una festa di compleanno di un amico comune e da qui comincia l'avvincente caccia al prezioso oggetto.
La situazione si farà molto complicata quando l'altro ricercatore e collega della ragazza, per cancellare un enorme debito che aveva con la malavita napoletana, decide di informare e coinvolgere in maniera indiretta uno dei clan camorristici più spietati dell'hinterland campano.

Nella biblioteca vaticana invece, il Segretario Generale inizia, per pura curiosità, a controllare il lavoro dei due ricercatori napoletani, ma quando viene a conoscenza dell'enorme valore che la collana possa avere, decide di sfruttare la sua posizione ed entrare direttamente e seriamente nella ricerca ingaggiando un detective privato inglese ex agente della MI6. Sia i napoletani che il detective inglese, tramite intercettazioni e microspie iniziano a controllare i ragazzi e seguire scrupolosamente l'evolversi della ricerca.
Il tradimento di uno dei scagnozzi e la cupidigia di questi individui saranno la causa di due rapimenti e ben quattro omicidi di cui si occuperà il commissario Arcuti.

Per far capire al lettore come siano correlati i fatti contemporanei con quelli del passato, all'inizio del romanzo, verranno aperte due finestre temporali con le quali ritorneremo a vivere alcuni eventi del XIII secolo. Infatti, ciò che si racconta, parte tutto da vicende storiche realmente accadute nelle quali vengono inseriti particolari e situazioni proprie di quei tempi con l'aggiunta di contesti puramente fantasiosi frutto però dei reali interessi e svaghi che caratterizzano la quotidianità sia nell'ambito lavorativo che nel sociale di chi racconta.
I personaggi che sono menzionati nel romanzo vengono descritti sia dal punto fisico che da quello caratteriale e comportamentale, prendendo spunto da persone che realmente fanno parte della mia vita o che ho conosciuto e ricordo per ciò che mi hanno lasciato dentro (e in alcuni casi preferirei non ricordare). Anche i luoghi, le città e i locali nei quali si svolgono alcune vicende particolari fanno o hanno fatto parte della mia vita, e per alcuni ne sono profondamente affezionato.