Excerpt from Fiori di Racconti, Descrizioni, Costumi e Caratteri, Tratti Dalle Opere del Padre Antonio Bresciani, con Vocabolario, Vol. 3

Largo m'hanno di che pasoere a lungo, piantano nel centro della contrada tabernacoli di palanche e li vestono di fronde d' alberi, e di fasci di gi nostra, di felci, o di stoppia. La forma di lor ca panne è rotonda, e termina in un comignolo aguz zo; mercè che infiggono le lunghe pertiche a cer chio, e inclinandole verso il centro ivi le raccol gono in un fascio e con vincigli le legano forte mente. E però l'interno è una grande stanza a. Cono sfogato, entro alla quale dimorano, e nel mezzo hanno il focolare. Circondano essa capanna d' un largo frascato che l' assiepa e lascia intorno un vasto cortile 0 piazza: dall' un de' lati di co testa chiudenda un' apertura d' entrata che chiu don la notte con uno stangato, il quale gira sopra un perno, e s' assicura in una forcella oonfitta in terra. Rincalzano tutto intorno la fascinata con piote di zolle, o di loto, e simile lacapanna. Una parte del cortile è deputata alle pecore, un' altra per gli agnelletti, una pei porcelli, una pei caval li, cd una pe' caldaioli da rappigliare il cacio, da cagliar le pizze, le ricotte, e le giuncate. La ca panna non ha nè uscio nè finestre, ma vi s' en tra per un forame basso e facendovisi entro il fuoco il fumo esce per uno sfiatatoio posto in guisa, che dando spirito alla stanza non v' entri la pioggia. Intorno intorno hanno certe cotali menso lette d' asse sostenute da quattro funicelle, e qui vi tengono lor masserie, panni, e la vettovaglia. E questo si è l' ovile, ch' essi domandano il ma dao in loro linguaggio.

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