Zafón scrisse: la vita concede a ciascuno di noi rari momenti di pura felicità. A volte, solo pochi giorni o settimane. A volte, anni. Tutto dipende dalla fortuna. Il ricordo di quei momenti non ci abbandona mai e si trasforma in un paese della memoria a cui cerchiamo inutilmente di fare ritorno per il resto della vita (Marina).
Da migliaia di anni il tema della "felicità" è oggetto di studi e ricerche, è protagonista di un'interminabile collezione di massime, da Seneca fino a Tolstoj, che ci sollevano il morale e alleviano le nostre insoddisfazioni. Ma nessuno è ancora riuscito a trovare il segreto per questo elisir di lunga vita. Il lieto fine "vivere per sempre felici e contenti" è una prerogativa delle favole, ma vivere un'esistenza serena non è impossibile se riusciamo ad amare, a circondarci di affetti sinceri e ad appagare le nostre ambizioni, senza rimpianti.
Psyché (ψυχή), che in greco antico significa proprio anima, è la prima parte di questa raccolta di poesie.
Psyché è l'anima che indaga sulla felicità alimentata dalla passione: come cambia la nostra vita quando tale sentimento ci travolge, e poi silenziosamente ci abbandona?
La seconda parte è un inno alla Katharsis (κάθαρσις), alla purificazione. Essere felici implica talvolta liberarsi dalle grinfie di un amore malato, allontanarsi da una situazione spiacevole, da un luogo inimico, o dalle imposizioni di una società capitalista che ci distrae quotidianamente dalla bellezza profonda delle piccole cose.
Perché, a volte, mollare fa bene.
Questa breve raccolta di poesie è dedicata a coloro che assaporano da tempo il piacere della felicità ma anche a coloro che attendono fiduciosi di sperimentare quel romantico lieto fine.
La felicità c'è, ma a modo suo.