About the Book
English summary: This book reconstructs the artistic career of Edgardo Zauli Sajani (1867-1944), as the first survey of his entire work, kept since 1999 in the Pinacoteca Civica in Forli. A graduate of the Institute of Fine Arts in Rome (1897), since his early years Zauli, sporadically in contact with the new Roman art, showed solid portrait painting skills. Director from 1898 to 1935 of the School of Art and Crafts in Velletri (Rome), he won prizes at national exhibitions (gold medal for Pittura Forli 1907), and led the institution to prestigious goals (first prize at the Roman exhibition Agriculture, Industry, Applied Art, 1923). In 1929 the artist produced two portraits of the Residenza Podestarile for Forli: Vittorio Emanuele III and Benito Mussolini. Zauli, close to the Bello and Vero of the 19th century, retired to Velletri after 1935, experimenting in his studio, a balcony overlooking the Circeo, the Happiness of Painting, and continuing to paint portraits. He died in Rome in 1944. Italian description: Dopo il successo di Juana Romani, la petite Italienne (2017), l' Accademia, con una scelta dedicata a protagonisti dimenticati della Pittura, propone nella sua sede di Velletri la riscoperta di Edgardo Zauli Sajani (1874-1944), pittore forlivese, con una mostra nel settantacinquesimo della scomparsa. Autore nel 1929 di commissioni pubbliche di rilievo, quali il Ritratto di Vittorio Emanuele III e il Ritratto di Benito Mussolini (dipinti in mostra) per la residenza podestarile di Forli, Zauli Sajani si forma a Roma fino al 1897 all' Istituto di Belle Arti con Filippo Prosperi, pittore purista. All'ingresso nel nuovo secolo Zauli si confronta con la visione divisionista di Balla, come attestano i due studi in mostra: Ritratto di ragazza, Natura morta con frutta. Il refugium di Edgardo, uomo schivo e poco incline alle relazioni, per sperimentare la felicita della Pittura e Velletri, sua seconda, carissima Patria, dove diviene l'Artista, apprezzato e stimato da un' intera comunita. Da qui egli mantiene relazioni con Forli, inviando sue opere a mostre in Romagna, o realizzando splendide pergamene celebrative di personaggi illustri (Crispino, Longo, Pedriali, Paulucci di Calboli Barone). La mostra, frutto di studi e ricerche, ricostruisce una carriera d'artista nel contesto in cui si svolse, riportando nella citta laziale ben 47 dipinti, in prestito dalla Pinacoteca Civica di Forli. che dimostrano profonda sensibilita d' interprete per gli splendidi ritratti femminili, non immuni dal fascino del decadentismo, e per il paesaggio, raffigurato sempre dal vero con raffinata maestria di acquarellista. Nel Refettorio del Carmine, spicca in mostra il grande dipinto Azalea. Ritratto di giovine signora, memore delle atmosfere boldiniane, medaglia d' oro per la Pittura all' esposizione di Forli (1907), restaurato grazie ad un contributo di Volscambiente, partecipata del Comune di Velletri. Attraverso gli splendidi Autoritratti ad olio, ben quattro, e possibile seguire la vicenda esistenziale dell' artista, dalla prima gioventu alla maturita; tra i pastelli un magnifico Ritratto della madre, che richiama suggestioni dal Boccioni di primo secolo, e Il fratello Giulio, personaggio di riferimento per i contatti con Forli. Notevoli i piccoli dipinti, che catturano scorci di Velletri (Strada con carretto a vino romano; Strada con arco) o dei pittoreschi dintorni (La Sipportica a Cori); le vedute en plein air, in cui il forlivese esprime un vibratile, trepidante sentimento dell' Antico (Arco di Tito) e del paesaggio (Casa con albero ). Le sue attivita nella citta laziale, restituite dal ricco catalogo, a cura di Marco Nocca sono molteplici: professore di disegno delle Scuole Tecniche, scenografo di film muti qui precocemente prodotti, illustratore di volumi e grafico (sua la Tessera del partito socialista prima della scissione di Livorno del 1921). Direttore della locale Scuola d'Arte e Mestieri dal 1898 al 1935, egli impegna gli allievi artigiani nelle occasioni particolari in cui la citta si presenta all' esterno, restituite dal video in mostra (Esposizione Agricola e di Zootecnia, 1904; Arco di Trionfo per l' ingresso di Vittorio Emanuele, 1927; Festa nazionale dell' Uva, 1930; Visita di Benito Mussolini per l' inaugurazione dell' acquedotto del Simbrivio, 1932), facendo loro raggiungere livelli d'eccellenza nazionale: nel 1943 la Regia Scuola d' Arte di Velletri e tra le eccellenze dell' Istruzione Artistica italiana, con un volume dedicato nella collana Le Monnier. Gia dal 1935 Zauli si e stabilito definitivamente nella citta laziale. In occasione del bombardamento alleato di Velletri del 22 gennaio 1944, il giorno dello sbarco di Anzio, lo studio-abitazione dell' artista, in via Castello viene distrutto. Ai primi di giugno dello stesso anno, Zauli muore a Roma per emorragia cerebrale, ed e ivi sepolto al Verano. Nel 1947, per espressa volonta di un gruppo di cittadini, il pittore viene trasferito nel cimitero monumentale di Velletri, in una tomba terranea in evidenza, costruita con una sottoscrizione, in segno di gratitudine per l' opera di didatta qui svolta; gli viene dedicata una strada nel centro urbano. Le opere superstiti del maestro, custodite altrove dalla famiglia, vengono donate dalle eredi alla Pinacoteca civica di Forli a partire dal 1998 e qui esposte nel 1999 (Edgardo Zauli Sajani: una donazione, un ritorno, a c. di G. Viroli) rendendo possibile la conoscenza di un pittore lasciato in ombra. A vent' anni da quella esposizione, nel clima critico odierno di riconsiderazione dell' arte italiana della prima meta del XX secolo, questa mostra mette a fuoco un artista singolarmente solitario, alternamente legato, nella sua epoca, ai linguaggi della pittura della penisola. Il catalogo, con il contributo di specialisti, illustra la sua vicenda artistica e professionale, proponendo l' opera di Zauli sinora rintracciata, qui arricchita per la prima volta dalle immagini delle opere perdute (ritrovate da Luciana Prati nel Fondo Piancastelli della Biblioteca Comunale di Forli) e dal materiale donato dalla pronipote Liliana Ceradelli Witz-Hancsak. Fa da cornice la storia della Regia Scuola d' Arte di Velletri negli anni della Direzione Zauli (1898-1935), con ricca appendice documentaria.