Le parole che troverete sfogliando le pagine sono rubate dalla vita, acciuffate per strada. Faccio capriole con le parole fino a trovare quelle che sono già dentro me... e spesso le storie sono lì, basta ascoltarle. Storie di strappi, lacrime, gioie, angosce. Queste pagine sporcate d'inchiostro sono per loro, per chi ha la vita stropicciata e nonostante tutto riesce a togliere le pieghe. Come dice spesso di me Wilma: Salvo vive su un cirrocumulo itinerante. Ogni mattina si sdraia a faccia in giù e pesca con il retino. Osserva le persone e acciuffa i loro pensieri che fuggono librandosi via nel cielo. Poi fa piovere poesia. Un viaggio nel passato vivendo il presente... con tutta la musica addosso.
SCRIVONO DI ME
Eccetera è locuzione avverbiale che tronca una lunga enumerazione o evita di ripetere il già detto. Significa "E così via" - "E tutto il resto". Il titolo del libro: "Ecceteraeccetera" è quindi emblematico riguardo al contenuto che è narrazione di un viaggio all'interno del tempo soggettivo dell'autore. Tempo soggettivo che tutto contiene, come avviene per ogni individuo fin dal momento del concepimento, anche se il tutto istantaneamente viene stemperato nella fluidità del divenire che incalza. Ed è nel "tutto" che Salvo s'immerge, il suo "tutto" soggettivo che egli cerca di comporre attraverso i meandri della memoria usati a guisa d'incastri all'interno di un puzzle. Il libro pertanto è un diario personale che contiene frammenti dell'interiorità dell'autore sviluppatasi negli anni tramite le persone, le esperienze, gli eventi, i fatti, i libri, la musica, i film che ha incontrato e che lo hanno attraversato. Il viaggio descritto in "Ecceteraeccetera" riguarda lo scrittore ma anche il lettore, lì dove emergono sentimenti e specificità che accomunano ogni individuo nella loro valenza ancestrale: amicizia, mancanza, amore, emozioni, interrogativi sulla sofferenza innocente, sulla morte, repulsione verso criminalità e illegalità, solidarietà, accoglienza, interessi musicali, letterari, cinematografici e tanto altro ancora. L'attualità del registro linguistico e le tematiche trattate permettono al testo di entrare spesso nello spazio interiore di ciascuno e di farsi eco delle proprie voci individuali, siano esse ormai tacitate o ancora vibranti all'interno dell'animo. (Sonia Alia) Leggere di Salvo, ogni volta, mi porta a fare i conti con il mio passato e la mia memoria. Ti catapulta dentro i suoi ricordi che poi sono quelli di ognuno di noi, ma con la sua sensibilità e il suo modo di scrivere scorrevole ma allo stesso tempo carico di sentimenti ti mette davanti ai suoi e ai tuoi ricordi più belli di una vita passata che credevi di aver dimenticato.
Sensibilità quasi desueta in un uomo e proprio per questo ancora più coinvolgente.
Finisco di leggere i suoi racconti imparando sempre qualcosa di nuovo perché alla fine dei conti come mi ha insegnato lui c'è "della gioia anche nel dolore". (Maria Grazia Basile)
Chi è Salvo Di Pietro
Nasco, vivo e molto probabilmente morirò ad Avola (anche se il bidello a Lampedusa è la mia massima aspirazione).
Dopo un periodo di ripensamenti nel settembre 2014 decido di pubblicare una raccolta di brevi racconti, "Viaggi da Fermo" edito dalla Libreria Editrice Urso.
Intanto lotto quotidianamente tra un Helvetica ed un Coolvetica; tra un pantone ed una quadricromia, ma quasi sempre, vince il bianco o il nero. E tra un pixel, una brochure ed un manifesto, ogni tanto scrivo.
Scrivo storie e uso parole che qualcuno avrà già usato. Scrivo quello che sono, sono quello che scrivo. Sono i libri che leggo, i film che vedo, la musica che ascolto.