Un tempo bloccato. Che virtualmente apre ad altri tempi possibili. Un tempo che continua a ripetersi, ogni volta nuovo, attingendo alla realtà vissuta, o a quegli infiniti mondi dell'Essere che portiamo dentro di noi.
Questo si trova a vivere Roberto, il protagonista di questo romanzo, quando si trova in una sorta di "loop", che lo porta a rivivere molte volte il periodo del Natale, senza riuscire ad uscirne.
Un viaggio in diversi tempi, possibili ed impossibili. Un viaggio, soprattutto, dentro Roberto, dentro le sue emozioni, le sue aspirazioni, le scelte mancate, e le infinite possibilità che il divenire offre a tutti noi.
Un viaggio che è anche un'occasione: un'occasione per scoprire elementi di sé, paure, aspirazioni, desideri, che spesso erano del tutto inconsci, e che questo viaggio in un tempo chiuso, che però porta in sé il "ventaglio" di tutti i tempi possibili, mette davanti a Roberto.
Una storia che si dilata man mano: da momenti iniziali, più concentrati, quasi immediati, dove sostanzialmente si rivivono momenti già vissuti, senza che nulla, sostanzialmente, cambi, i vari episodi, che Roberto si troverà a vivere, saranno sempre più espansi, sempre più dilatati, sempre con "salti" temporali, che andranno anche a lambire un futuro possibile, sino ad un crescendo di situazioni, che porta ad una conclusione forse imprevedibile, ma sotto certi aspetti consequenziale con il resto della storia. Affermando che il confine tra sogno e realtà è sovente davvero labile, e che basta davvero poco per varcarlo, e far coincidere, e forse collidere, i due mondi.
Un viaggio che porta, che evidenzia situazioni diverse tra di loro. Situazioni nelle quali Roberto si "specchierà", dovendole affrontare sino in fondo, comprendendole, per quelle che davvero sono. Forse, una delle situazioni che maggiormente potrebbe "toccare" chi legge, è quella in cui Roberto si troverà in un mondo nel quale è richiesta una tessera per tutto: una tessera che può essere "revocata" in ogni momento, per motivi anche futili, irrilevanti. Qui Roberto scoprirà, però, che proprio queste situazioni disperate possono fare nascere le cose più belle. E questo sarà il caso di quel Mondo.
Tutta la vicenda è poi anche un'occasione per parlare di altri temi, quali argomenti legati alla Fisica e alla Psicologia: quest'ultima sempre più amata dai Matematici e dai Fisici, per i quali il concetto di "mente non locale" è ormai cosa acquisita, e per i quali, quindi, il concetto di inconscio viene quasi a fondersi con quello di "Mondi paralleli" e di "Vite non vissute".
Le situazioni che si avvicendano, e che segnano forse (o sicuramente!) passaggi verso una sempre maggior consapevolezza di sé, portano poi, come dicevo, all'imprevedibile, forse all'incredibile: tuttavia, cosa c'è di più incredibile di quello che la realtà stessa ci pone davanti? Credo davvero che i limiti a ciò che è credibile e possibile siamo solo noi stessi, che, credendo a qualcosa, semplicemente permettiamo a quella cosa di manifestarsi.
In fondo, però, lo scopo di questo viaggio è anche affermare che le cose hanno senso proprio per la loro capacità di evolversi. E che nulla può manifestarsi se prima qualcosa di diverso non gli lascia il posto. E questo significa che il bello della vita è proprio il cambiamento, l'alternanza di eventi, di situazioni e anche di fasi della vita stessa: tutto questo porta quel dinamismo che rende la vita davvero speciale.
Spero che possiate leggere con piacere il mio romanzo. E che, almeno in alcuni momenti, possiate rispecchiarvi nella vita di Roberto, e sentirla, almeno un po', come la vostra vita.