About the Book
La storia di Roma non finisce con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, anzi, continua ancora più interessante e maestra del precedente periodo, soprattutto i primi secoli. Certo, inizia per convenzione il buio Medioevo, Roma perde il suo primato, non è più la capitale di un mondo che comprendeva i territori degli odierni Stati di Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, regioni meridionali dell'Olanda, Gran Bretagna (Inghilterra, Galles, parte della Scozia), regioni meridionali e occidentali della Germania, Svizzera, Austria, parte della Slovacchia, Ungheria, Italia, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia, parte dell'Ucraina, Turchia, parte della Russia, Cipro, Siria, Libano, Iraq, Armenia, Georgia, Iran, Azerbaigian, Israele, Giordania, Palestina, Egitto, parte del Sudan, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e una piccola parte dell'Arabia Saudita. Certo, la Città che evocava un senso di grandiosità e maestosità, la Città che "a nessun uomo è straniera", non ha più un ruolo politico rilevante, tuttavia, il destino di essere "Caput Mundi" resiste sotto altra forma. Pertanto, il racconto del suo passato continua ad essere avvincente, in particolare il 500, un secolo sensazionale, caratterizzato da profonde trasformazioni politiche, sociali, culturali, religiose e attraversato da eminenti attori, da personaggi affascinanti: il barbaro Alarico, il Re Ostrogoto Teodorico, la saggia Amalasunta, l'Imperatore Giustiniano, quello del "Corpus Iuris Civilis Iustinianei", il generalissimo Belisario, il Re guerriero Vitige, l'eroico Totila, l'eunuco Narsete, i Longobardi Alboino e la moglie Rosmunda, Autari, Agilulfo e la bella Teodolinda. Con loro protagonisti l'Europa assiste, e sopravvive a stento, al crollo di una grande civiltà antica, ormai decadente e incapace di gestire la migrazione di popoli violenti, alla ricerca di nuove terre e migliori condizioni di vita. E sulle macerie dell'Impero Romano d'Occidente, devastato dai barbari, flagellato dalla peste, dalla fame, dalle calamità naturali, sono prima gli Ostrogoti, poi i Longobardi in Italia, i Visigoti in Spagna, i Franchi in Gallia ed i Sassoni in Gran Bretagna a portare nuova linfa vitale, selvaggia ma giovane, vivace e forte.