"Perché nessuno può sapere al tuo posto,
nessuno può crescere al tuo posto.
Nessuno può cercare al tuo posto.
Nessuno può fare per te quello che tu stesso devi fare.
L'esistenza non ammette rappresentanti."
Jorge Bucay
Dalla consapevolezza che una delle maggiori sfide sia quella di educare ed educarci a "un'esistenza che non ammetta rappresentanti" è nato questo libro. Educarci a un'esistenza che non ha bisogno di rappresentanti, per rappresentarci, implica la capacità di saper cavarcela da soli. Di correre dei rischi da soli. Di decidere da soli. Di essere responsabili di quello che diciamo e facciamo, da soli, con il "bello e il brutto tempo"; nel mondo reale quanto nel mondo digitale per non trovarci all'improvviso veramente in pericolo. Per avvicinarci a tale ambizioso obiettivo c'è bisogno di un lungo allenamento che inizia da piccoli e ci accompagna sempre.
Questo preciso momento storico che per cause di forza maggiore, il Covid, da un momento all'altro ha colto tutti noi impreparati ha messo in discussione quelle che fino a poche settimane prima della diffusione pandemica erano le nostre certezze, i nostri modi consolidati di interagire, le nostre zone di comfort, di sicurezza. Ha fatto capire a tutti noi, volenti o nolenti, che per continuare a stare in contatto, a studiare, a lavorare dovevamo non solo accogliere "il cambiamento" ma imparare a gestirlo per non subirlo passivamente, trasformando una necessità in virtù. Tale cambiamento ha traghettato, dall'oggi al domani, tutti noi verso un nuovo modo di "essere presenti", tramite la tecnologia e, ben presto, ci siamo resi conto che della tecnologia abbiamo bisogno tutti, non solo per lavorare ma per continuare a interagire in maniera efficace. La nuova sfida sta però nell'imparare a gestire la compresenza del mondo online e offline, a gestire noi stessi mediante e mediati dagli strumenti tecnologici. Il quesito è "Come?". Come gestiamo la tecnologia? Come possiamo far confluire nel processo formativo di scoperta dell'ambiente, dello sviluppo delle intelligenze multiple, le nuove modalità di interazione tra adulti e bambini, mediati anche dalla tecnologia?
Il connubio fra mondo reale e digitale è dunque possibile? Siamo consapevoli che gli strumenti tecnologici non potranno mai sostituirsi a una interazione in presenza e a una relazione tra insegnante e gruppo, in cui comunicare significa attivare il canale verbale, non verbale e para-verbale con gli sguardi, con il movimento, con la gestualità, con l'incontro e con tutti gli elementi della prossemica. Il periodo storico che stiamo attraversando dimostra tuttavia che tali strumenti, in diversi ambiti, sono imprescindibili e probabilmente ci spalancano una porta verso il futuro, non per sostituirsi ma per potenziare e differenziare le proposte didattiche.