Excerpt from Della Magna Grecia e Delle Tre Calabrie: Ricerche Etnografiche, Etimologiche, Topografiche, Politiche, Morali, Biografiche, Letterarie, Gnomologiche, Numismatiche, Statistiche, Itinerarie

A Te profien°sco queste mie ricerche sulla Magna Grecia, e sulle tre C alabrie, non già per seguire l'in oeterata costumanza di tanti secoli, onde taluni so glzono z°nfiorare, per orearle un nome, *le opere di loro, accompagnandolo con lunghi tzlolz° di persone come se un gmn nome desse merito, e valore a quelle produzi°, om che poi il saggio avvedz°menlo del pubblzco equo gzudzce delle cose foree rende obblio te, ma solo per o/fnre un 'argomento dz riconoscenza, e di pubblica stima alla tua singolare virtù, che tanto nella tua giovine età ti distingue tra noi. E a chi me glio dirigerle che a Te, se Colui, che può cangiamil sommo in imo, e sparger luce ove più intenebra, ti manda tra noi ti chiama sotto il calabro cielo non per respirarne solo l' aere non mai contaminato dal surio Iezzo di maligno vapore, respirato un di da tanti saggi ond' è classica la calabra terra ma per moderarne in parte le sorti de'credenti.la Ina rirlù splendera fra noi Il raggio di tua oir tù, di tuo non volgare sapere sacro profano che non mai non rifulse sotto il cielo incantevole di Parte nope ove si estolle il tuo nome da un' eco ripetuta lontana lontana tra i colli armonizzati alla melòde de°carmi del Sanazzaro, sino a' colli del sommo sven Iurato epico italiano, splmderà sotto il calabro cielo, che li renderà promotore delle nostre glorie, fautore delle lettere e de'letterati amico de'vali solerte prelato della gloria di Dio vigile studioso pastore della salute del tuo gregge gran dicitore di patetiche omelie, rappaci/icatore delle discordie fraterne terro ne del reo costume, conforto della virtù sventurata, sollievo degl' indigenti, padre non nnprooido aman tissizno padre de'tuoi figli! E non mentisce il mio lab bro: io lo veggio nell'indole tua di sublimi doti, nel sereno - tuo ciglio, nel candore del tuo costume nelle sole mire all'eccellenza degli affetti. Dunque non lungo indugio: ti diparti dal tetto natio; muori ove ti manda il cielo la chiesa, la tua diletta sposa ti sospira. Non lungo indugio: i calabresi, che omai so no indocili in aspettandoti, ti saranno larghi di nobili sapranno pendere dal tuo labbro sapranno [ar tesoro di Te al rivo esempio di tue virtù.

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