Mia madre diceva "chi trova un amico trova un tesoro" e io ho trovato Laura e la sua famiglia. Se l'amicizia è vera, sincera, senza interesse, è come avere per sempre qualcuno che ti capisce e ascolta. Che rimane nei momenti di bisogno. L'amicizia è una creazione di Dio per non restare soli.
Agrigento è la mia città, la amo, ci vivo e penso che ci morirò. È bella con i suoi templi, la Valle, la Scala dei Turchi che sembra un miracolo come si sia formata. Mi piace la via Atenea con la statua del grande Camilleri, il teatro Pirandello, la casa dove ha vissuto il premio Nobel, e la festa del mandorlo in fiore, che esiste solo qua e porta balli da tutto il mondo. Mi piacciono le stradine con i locali e i B&B. C'è Valeria che ha un ristorante delizioso con la musica in sottofondo. Venite ad Agrigento, che poi quando la vedete ci ritornerete.
Emili Di Napoli è il nome di una straordinaria signora agée di Palermo, cha ha scritto un libro nonostante abbia solo la quinta elementare, ha anche deciso di firmarlo con il cognome di sua madre, un'altra scelta controcorrente, ma non è finita qui.
Emili ha allevato cinque figli ed è sposata da cinquantasette anni. Sa cucire e cucinare piatti sublimi.
Ha cominciato a scrivere durante la pandemia di Covid19, "perché avevo paura di dimenticare le cose" e non ha più smesso. Non lo sa, ma è una ribelle, che si occupa di diritti civili e di integrazione in maniera pratica. Considera l'amicizia un valore imprescindibile, è allegra e molto disponibile con il prossimo.
Questo è il suo primo romanzo che ha voluto ambientare ad Agrigento.