Excerpt from Bullettino dell'Instituto di Corrispondenza Archeologica per l'Anno 1857

Nell' atto di riprendere le settimanali nostre adunanze non parmi esser bisogno di scusare l'avvenuta interruzion loro, perciocche la grave perdita solierta dall' Instituto per la dolorosa morte del prof. Emilio Braun non poteva far a meno di impedire momentaneamente l' ordinario corso delle cose nostre, particolarmente in quel ramo di lavori, in cui egli avea sempre sostenuto-una parte cos essenziale. Ora che la grazia sovrana di S. M. Il nostro real protettore confer mando la preposizione fattale dalla Direzione centrale, si ' degnata di supplir nel miglior modo possibile alla lacuna da lui lasciata nella nostra amministrazione, affidando la cura speciale dell' antichit figurata al dottore Enrico Brunn, an tico nostro collega e collaboratore, siamo in grado di ripren dere l'antica attivit e di proseguire i consueti lavori con alacrit tanto pi grande quanto sar d' uopo per essere ben tosto nella condizione di soddisfare pienamente agli Obbli ghi letterari che ci stringono verso il pubblico.

L'instituto nostro nell'anno scorso ha patito perdite gra vissime. A quella del lamentato mio collega fecero seguito a brevi intervalli la morte del Canina e quella dell' Orioli, ambedue zelanti fautori e strenui sostegni delle cose archeolo giche. Se ci contentiamo di menzionarli senza entrar qui in lunghi ragionamenti su' loro meriti letterari in generale, n' su quanto adoperarono per promuovere le nostre cose in particolare, nessuno spero vorr tacciarmi di non risentire giustamente il peso di tanta jattura, 'perciocche me ne ri tiene la convinzione che altre pi valenti penne, chenon ' la mia, soddisfaranno adeguatamente alla pietosa bisogna per la generalit del mondo letterario mentre per noi non hanno essi mestieri d'essere encomiati qu, dove i testimoni delle loro benemerenze non ne fanno difetto. Infatti chi di voi, signori, non conosce i meriti dell' Orioli per le an tichit etrusche ed i molteplici suoi studi sulle storie anti chissime de' popoli latini; chi ignora le numerose fatiche del Canina relative all'architettura antica ed i suoi lavori sem pre continuati e rimodellati sulla topografia romana opere non encomiate forse da nessun altro con tanta perseveranza che dal defunto suo amico dott. Braun negli stessi volumi dell' Instituto! Neppure vorrete impormi il doloroso incarico di tesservi qui la necrologia di quest'ultimo; giacch' stime rei portar Civette ad Atene ragionando nella sala dell'insti tute di quanto egli per lui fece durante il lungo spazio di poco meno di cinque lustri, mentre ne sono presenti tanti testimoni viventi e tante prove contenute nella lunga serie delle pubblicazioni nostre. Solo dir non ignorare punto quanto sia ardua per noi impresa il continuar senza la sua cooperazione i lavori dell'institute, lasciati da lui disgrazia tamente nel fatale momento d'una riforma delle pubblica zioni introdotta nell'intenzione di agevolarne ed aumentarne la divulgazione generale, ma che in seguito di varie circo stanze che sarebbe troppo lungo dichiararvi, non aveva an cor potuto prendere pieno effetto.

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