Excerpt from Archivio Storico Italiano, Ossia Raccolta di Opere e Documenti Finora Inediti o Divenuti Rarissimi Risguardanti la Storia d'Italia, 1850, Vol. 16: Parte Prima

Mune, e di quelle libertà che seppero poi tanto studiosa mente difendere? Nè si affermi, che avrei dovuto di qui appunto dar principio ai miei stud] critici intorno Peru gia; perchè oltre al non essere in me scienza che acqui stassi per lungo conversare nella città, e che pure all'uopo è richiesta assai in Italia conoscono per quali vicende di fortuna infelice avessi dovuto quand' io era in Perugia scompagnarmi da codesti severissimi e a me graditi studj. E qui debbo anzi tutto soddisfare al primo bisogno del mio animo riconoscente ricordando quell' uomo dal quale m'ebbi il pensiero di stringere come in un fascio le Cro nache Perugine che ora si producono in questo volume, e con esso gli aiuti di libri a stampa e di codici; e, quel che meglio ancor vale una cooperazione preziosa di con sigli tanto sapienti quanto amorevoli. Non è da dirsi come io non possa di altri parlare per cotal modo se non che del mio chiaro amico e collega, il professor Cesare Massa ri, Bibliotecario della Comunale di Perugia, rinomatissimo tra gli Italiani e anche fuori per le sue sagaci indagini intorno alle malattie della mente e per quelle medesime sulle istoria nazionali, nelle quali ci ha dato così bel sag gio per quello ch'egli dettò sulle pestilenze che vedovarono Perugia dal secolo XIII per insino ai tempi a nei prossimi. Vero è che i Colleghi stessi Compilatori dell'ammmo sto rico avevano già da varj anni disegnato di pubblicare (quando che fosse) nella nostra collezione un volume al meno di Cronache e di altre memorie Perugine anzi, fatto aperto un tal disegno al valente Fabretti, che già dal 1841 era salito in fama per le molto lodate Biografie dei Capi tani Venturieri dell' Umbria, ne avevano avuto per le sue cure il Diario inedito del Graziani, già noto agli eruditi per l'uso che ne fece tra i nostri primo di tutti il Massari.

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