Guerra mondiale? Siamo in guerra? "Iscrivere lo stato di emergenza nella Costituzione" (François Hollande)? La tendenza all'enfasi dei media incontra la mancata comprensione del nemico da parte dell'opinione pubblica e della compagine politica: ciò che ne sortisce è il panico. Le stragi del 13 Novembre 2015 a Parigi mostrano il clamoroso fallimento del piano "vigipirate" messo in atto dal governo francese a seguito degli omicidi a Charlie Hebdo. Dal Mali al Pakistan, dal Kuwait alla Thailandia, dalla Francia al Libano, dalla Libia alla Nigeria, dal Corno d'Africa al Sinai, il mondo si sente inerme preda del terrorismo islamico. Si diffondono su scala globale non soltanto le stragi stesse che hanno potuto essere perpetrate con successo in tutti i paesi menzionati, ma anche un profondo sentimento di insicurezza, la percezione di una guerra globale. Tuttavia, ogni pericolo può essere affrontato soltanto commisurandolo e conoscendolo. Vi è nella opinione pubblica, nei media, nella classe politica una zona d'ombra di conoscenza rispetto non al terrorismo islamico, ma soprattutto riguardo a quella area di mezzo, a quel terreno di coltura che sono la predicazione in alcune delle moschee d'Europa e una parte delle opinioni diffuse nelle comunità mussulmane alle periferie delle nostre città. Questo libro raccoglie le opinioni di alcuni mussulmani in Europa che ho intervistato, in alcuni casi nelle moschee di Bruxelles, Milano, Marsiglia, in altri casi in istituti di cultura araba in Europa. Emerge da questa lettura un variegato e caleidoscopico ritratto della visione dell'Occidente da parte di alcuni islamici rappresentativi dei modi di pensare presenti nelle loro comunità in Europa. Il ritratto non è esaustivo, non è completo: si tratta di alcune voci, di punti di vista stimolanti per approfondire ulteriormente la conoscenza di chi ci sta vicino. I punti di vista raccolti vanno da tendenze sufi (che potrebbero probabilmente essere considerate fra le più moderate nei confronti dell'Occidente) a quelle wahlabite (le più fondamentaliste). Se dalla lettura di questo libro emerge un rapporto dell'Islam con l'Occidente certamente problematico e spesso - in misure molto varie - conflittuale, le interviste - scritte in modo narrativo, sotto forma di racconto in prima persona - mostrano soprattutto il carattere molteplice del rapporto dell'Islam con l'Occidente, al di là ed al di fuori dei messaggi di volta in volta predominanti nel discorso politico e nei media in Europa.
About the Author: MARIAGRAZIA FORCELLA Mariagrazia Forcella, giornalista e scrittrice, si occupa di esteri (UE, Medio oriente, Nord Africa). Ha lavorato alla Commissione europea ed ha diretto studi per il Parlamento europeo. E' stata consulente per Mc Kinsey.. Ha insegnato "Politiche e processi decisionali dell'Unione europea" presso varie università italiane e straniere. Nel settore della narrativa d'attualità ha già pubblicato "Non voglio essere impiccato all'albero del destino" e "La fortezza nemica. Racconti di migranti", "Via Ecce Homo".