Quest'opera getta le basi e il progetto di una festa in onore di Dio Padre. Vi esploriamo il terreno della grazia (rifacendoci a Bibbia, liturgia, patristica, concili, dichiarazioni papali, teologia, ecumenismo, antropologia, nonché ai millenni stessi) che ci spinge a una festa di Abbà, Padre nostro, Padre della famiglia umana.
Oggi come mai prima d'ora ci viene offerta l'opportunità unica di completare il pellegrinaggio biblico, liturgico e teologico al Padre, pellegrinaggio cominciato con l'annuncio di Gesù dell'ora in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Le feste in onore di Gesù e dello Spirito Santo devono venir completate da una in onore del Padre, Colui il quale Li mandò in missione salvifica. Potremo partecipare alla missione di Gesù di "glorificare" il Suo Abbà Padre quando Lo glorificheremo noi in una festa per il nostro Abbà Padre, il Padre della famiglia umana.
La festa trova un suo senso anche nelle narrazioni bibliche. Sia il Nuovo che l'Antico testamento sono racconti di separazione da Dio e di ritorno a Dio. Una volta compreso che veniamo dal Padre e che siamo chiamati a tornare a Lui, tutto - nella Bibbia e nelle nostre vite - andrà al suo posto.
Ma soprattutto la festa si concentrerebbe sulla verità più importante di tutte: l'infinto amore incondizionato di Dio per ciascuno di noi, e la necessità di rispondere al Suo invito. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16).
La festa verterebbe sull'infinito amore del Padre e sulla sua categorica importanza. È l'amore del Padre per noi che scopriremmo, celebreremmo, commemoreremmo e condivideremmo più pienamente.